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14 Dicembre 2025 - 10:00
Il questore di Torino, Paolo Sirna
L’assalto alle Ogr, la sassaiola alla Leonardo e il blitz a La Stampa. Sono tre i principali “buchi” nella gestione di piazza di Paolo Sirna, questore di Torino che verrà trasferito a Reggio Calabria. Al suo posto arriverà Massimo Gambino. «Agirò in modo più partecipativo e coinvolgente, attivando più canali di ascolto. Se metterò in strada troppe divise, darò solo l’impressione della sicurezza». Così parlava Sirna il 2 ottobre 2024, nel giorno della sua presentazione come nuovo questore di Torino, dopo l’addio del predecessore Vincenzo Ciarambino.
Partecipazione, ascolto, dialogo, meno agenti in strada. Una ricetta, quella di Paolo Sirna, che evidentemente non ha pagato. Soprattutto, a non essere state gestite a dovere in questo anno sono state le piazze. Blitz e devastazione delle Ogr il 2 ottobre. Ogr che non erano presidiate nonostante ci fosse l’Italian Tech Week con ospiti del calibro di Jeff Bezos e Ursula von der Leyen. Il giorno dopo, la devastazione delle vetture dei dipendenti della Leonardo, con una guerriglia-record durata ben 50 minuti in corso Francia. Quel pomeriggio, il Reparto mobile della polizia venne schierato dentro l’azienda e non fuori, lasciando agli antagonisti la possibilità di avanzare indisturbati fino ai cancelli, di buttare giù la porta che conduceva al parcheggio e di compiere la devastazione. Poi alla sera, la guerriglia davanti alla prefettura in piazza Castello e la vandalizzazione di “Portici di carta” in via Po. Dopo quel fatto, Paolo Sirna venne convocato a Roma, dal ministero dell’Interno. In ultimo, il 28 novembre, la devastazione de La Stampa. Anche in questo caso, la sede di via Lugaro non era presidiata, con la polizia arrivata in un secondo momento. Una gestione di piazza con diverse lacune, forse perché la piazza non era il campo di Sirna, specialista nella lotta al crimine organizzato con diverse operazioni condotte con successo in Sicilia e in Calabria.
A sua parziale discolpa, il fatto che Torino stia vivendo un’ondata di manifestazioni senza precedenti negli ultimi anni, coincidente con il periodo storico che nel mondo vede le piazze in subbuglio a causa del conflitto a Gaza. «A Torino oltre 500 cortei in un anno», aveva detto il capo della polizia, Vittorio Pisani, in visita a La Stampa. Visita in cui c’era Paolo Sirna, il cui sguardo quel giorno non era dei più felici. Forse, il “questore del dialogo” aveva già ricevuto la notizia dell’imminente trasferimento, ad appena un anno e due mesi dallo sbarco sotto la Mole.
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