Valerio Minato e Polenta: il fotografo torinese racconta la sua compagna di avventure a Doggodaily

Torino sembra sfiorare le montagne, il cielo dialoga con i profili alpini e la distanza si annulla. È questo l’effetto sorprendente degli scatti di Valerio Minato, fotografo torinese diventato celebre grazie all’uso magistrale dei teleobiettivi, capaci di comprimere lo spazio e trasformare la città in un palcoscenico sospeso tra urbanità e natura.

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Valerio Minato riporta l’uomo sulla Luna: il cielo sopra Superga come non l'avete mai visto

Il fotografo torinese, insieme ai ragazzi dell’Arsenale della Pace, cattura in uno scatto mozzafiato la fase lunare più luminosa dell’anno

Ma dietro l’occhio attento e la precisione tecnica, c’è anche una storia più intima. A raccontarla è un incontro inedito e genuino, quello con Navid, creator e fondatore del format video Instagram Doggodaily, che intervista Minato non solo come fotografo, ma come compagno umano di un cane. Un dialogo tra due appassionati di immagini e di animali, che si trasforma presto in un racconto di affinità elettive.

La vera protagonista, accanto a Valerio, è Polenta, detta Polly. Una presenza silenziosa ma centrale, come emerge dalle parole dello stesso Minato. Timida, riservata, inizialmente in disparte: mentre gli altri cuccioli cercavano attenzioni, lei osservava da lontano. Ed è stato proprio quel tratto a colpire il fotografo. “Forse perché anch’io sono un po’ così”, racconta, riconoscendo in lei un riflesso del proprio carattere.

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Polenta arriva in un momento intenso della vita di Minato e diventa un punto di equilibrio. “Mi ha calmato, mi ha rimesso in bolla”, confida. Da allora i due sono inseparabili: la cagnolina lo accompagna ovunque, anche sul lavoro, condividendo viaggi, attese e silenzî, tra colline, città e panorami mozzafiato. Una simbiosi che parla di fiducia, di abitudine reciproca, di un legame che sostiene e, allo stesso tempo, espone alla vulnerabilità dell’amore.

Il video di Doggodaily restituisce un ritratto autentico, lontano dalla spettacolarizzazione: non solo il fotografo che ha conquistato i social con immagini virali, ma l’uomo che trova nella relazione con il suo cane una bussola emotiva. Un racconto che unisce fotografia, affetto e quotidianità, mostrando come, dietro ogni grande immagine, ci sia spesso una presenza silenziosa che rende possibile continuare a guardare il mondo con meraviglia.

“Scusa, posso fare una foto al tuo cane?”

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