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Il caso
15 Dicembre 2025 - 12:26
L’imam Mohamed Shahin è stato liberato. La Corte d’appello di Torino ha accolto la richiesta dei suoi avvocati e ha disposto la immediata cessazione del trattenimento presso il Centro di permanenza per i rimpatri di Caltanissetta.
Shahin, cittadino egiziano residente in Italia da oltre vent’anni, era stato trattenuto dopo la revoca del permesso di soggiorno e aveva presentato domanda di asilo politico. I giudici, con la nota odierna, hanno così riconosciuto che la sua permanenza nel Cpr non era legittima, alla luce di nuovi elementi emersi nel procedimento di riesame.
In particolare, la Corte ha evidenziato che i procedimenti penali posti a fondamento del giudizio di “pericolosità” non hanno avuto seguito: uno è stato archiviato perché le dichiarazioni contestate rientrano nella libertà di espressione tutelata dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, l’altro riguarda fatti privi di condotte violente. Nessun elemento concreto, attuale e specifico dimostra una pericolosità sociale dell’imam, che risulta incensurato e pienamente integrato nel tessuto sociale italiano.
Mohamed Shahin esce dal Cpr in qualità di richiedente asilo. Per lui, un eventuale rimpatrio in Egitto avrebbe comportato un concreto rischio di persecuzione, considerato il suo pubblico dissenso nei confronti del regime di Abdel Fattah al‑Sisi.
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