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Sanità
16 Dicembre 2025 - 23:22
Il Piano socio-sanitario regionale approda in Consiglio dopo una lunga attesa e promette l'ennesimo scontro politico. Le opposizioni, riunitesi in conferenza stampa proprio ieri, nel giorno in cui iniziava la discussione del documento, parlando ancora di un testo "fragile, in ritardo" e corretto solo grazie al lavoro svolto in commissione e agli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza.
A evidenziarne le criticità è in primis il vicepresidente della commissione Sanità Daniele Valle (Pd): «Gli oltre 200 emendamenti dimostrano che approvare il Piano entro l’estate sarebbe stata una forzatura. Fin dall’inizio avevamo segnalato errori, lacune e dati non aggiornati». Secondo Valle, il confronto avviato dalla Giunta è stato «confuso e insufficiente», mentre il ciclo di audizioni promosso dal Consiglio ha restituito centralità all’assemblea e fatto emergere una distanza ancora ampia tra le richieste del territorio e il testo finale.
Per la capogruppo Pd Gianna Pentenero, il giudizio resta negativo: «Manca una solida base epidemiologica, non ci sono obiettivi chiari, risorse definite né indicatori di risultato». Pur riconoscendo alcune integrazioni migliorative, Pentenero sottolinea come «senza un quadro economico credibile anche i passi avanti rischiano di restare sulla carta».
Critiche anche dal Movimento 5 Stelle. La capogruppo Sarah Disabato parla di «anni di gestione improvvisata della sanità piemontese» e denuncia l’assenza di risposte su personale e investimenti strutturali. Rivendica però alcune modifiche introdotte grazie al lavoro in Commissione, dal rafforzamento degli Spresal alla prevenzione delle aggressioni al personale sanitario, fino al riconoscimento della crioconservazione degli ovociti.
Per Stati Uniti d’Europa, la presidente Vittoria Nallo punta il dito contro il nodo centrale: «Risorse e personale. Dopo sei anni non è più solo mancanza di visione, ma incapacità di governo». Tra gli emendamenti approvati, Nallo segnala quelli su screening neonatali, Housing First e sanità transfrontaliera.
Anche AVS, con la capogruppo Alice Ravinale, parla di «occasione persa», pur rivendicando l’inserimento di temi prima assenti come salute mentale, inquinamento atmosferico, medicina di genere e tutela dei lavoratori negli appalti sanitari.
Alle critiche risponde l’assessore regionale Federico Riboldi, che difende l’impianto del Piano: «È uno strumento strategico. Dopo l’approvazione si lavorerà ai decreti attuativi per definire tempi, risorse e modalità di attuazione».
Il confronto proseguirà in aula nei prossimi giorni, con una maratona consiliare destinata a segnare uno dei passaggi più delicati della consiliatura Cirio bis.
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