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IL CASO

Barriere architettoniche in Vanchiglia: chiesti interventi per l’accessibilità

Segnalate criticità sui marciapiedi davanti alla residenza sanitaria

Barriere architettoniche in Vanchiglia: chiesti interventi per l’accessibilità

Nel cuore di Vanchiglia, all’incrocio tra via Varallo e via Andorno, la quotidianità per chi ha difficoltà motorie è diventata una sfida contro il tempo e l'incuria. Proprio davanti alla residenza sanitaria assistenziale “Il Trifoglio”, si concentra una criticità strutturale che sta sollevando forti proteste tra i residenti e i familiari degli ospiti della struttura. Si tratta di una serie di barriere architettoniche che rendono quasi impossibile il passaggio in sicurezza a chi si muove con carrozzine, deambulatori o semplici passeggini, trasformando un diritto fondamentale come la mobilità in un percorso a ostacoli.

Il casoè arrivato sui banchi della Circoscrizione 7 attraverso la denuncia del capogruppo della Lega, Daniele Moiso, che ha chiesto alla Giunta interventi urgenti e non più rimandabili. Secondo l’esponente politico, la zona rappresenta un punto nevralgico del quartiere, frequentato ogni giorno da persone fragili che necessitano di percorsi protetti e accessibili. Invece, lo stato attuale dei marciapiedi presenta salti di quota, cordoli non abbassati e pendenze che mettono a rischio l’incolumità dei pedoni. La denuncia evidenzia come molti attraversamenti siano privi dei necessari scivoli in corrispondenza delle strisce pedonali, costringendo spesso i disabili a manovre pericolose in mezzo alla carreggiata.

La richiesta avanzata alle istituzioni non riguarda opere faraoniche, ma un pacchetto di interventi definiti “leggeri ma risolutivi”. Si punta al rifacimento degli scivoli, alla messa in sicurezza della segnaletica orizzontale e verticale e, idealmente, all'inserimento di elementi tattili per facilitare l'orientamento dei non vedenti. Si tratta di interventi che rientrano pienamente nelle finalità dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), che impegnano il Comune di Torino a dare priorità proprio alle aree ad alta densità di servizi sociali e sanitari.

L’obiettivo della mobilitazione è quello di restituire autonomia agli anziani del rione, permettendo loro di uscire dalla struttura e frequentare il quartiere senza il timore di cadute o incidenti. Ora l’attenzione si sposta sul cronoprogramma dei lavori: i residenti attendono un sopralluogo tecnico e lo stanziamento dei fondi necessari per trasformare quello che oggi è un incrocio problematico in un esempio di inclusione urbana e sicurezza per tutti.

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