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Il caso
31 Dicembre 2025 - 07:24
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«Quando si valuterà l'opportunità che i possessori paghino per il proprio cane la quota individuale così come si paga la Tari, in base alle persone? Ma perché per un bambino appena nato, che sicuramente produce meno rifiuti e non sporca i marciapiedi, bisogna pagare, e non per il cane, visto che è umanizzato?». Sono queste alcune delle frasi pronunciate dal consigliere di minoranza del Comune di Nichelino, Sabino Novaco (Rinnovamento democratico per la Sinistra), nell’ultima, scoppiettante, seduta del Consiglio comunale di Nichelino, lo scorso lunedì 29 dicembre.
Seduta tesa e dai toni durissimi, dove la discussione sul bilancio previsionale si è trasformata in un nuovo capitolo dello scontro politico in tema di tutela degli animali, fatto di quattro anni di attacchi e polemiche.
La proposta choc di Novaco, prevederebbe, infatti, una vera e propria “tassa su Fido”. Perché? (Apparentemente) In ragione della «proclamata tendenza a umanizzare gli animali», dice Novaco. “Colpa” soprattutto, per il consigliere, della deputata Michela Brambilla - che storpia come «Brimbilla», e «quella dai capelli rossi» - autrice della legge che dallo scorso luglio inasprisce i reati contro gli animali e rea, secondo Novaco, di voler «rendere gli animali componenti del nucleo abitativo».
Parole che hanno provocato la dura replica dell’assessore alla tutela animale Fiodor Verzola, intervenuto, definendo l’attacco «francamente scandaloso» e rivolto «all’intero impianto delle politiche pubbliche costruite in oltre 10 anni dal Comune di Nichelino». Nell’intervento di Novaco, anche insinuazioni sul ruolo e sulla futura gestione del canile comunale, «che non fanno altro che confermare un approccio privo di lucidità, rispetto istituzionale e reale consapevolezza sul tema», spiega Verzola. L’ipotesi di una “tassa canina”, oltre che «inaccettabile», viene definita da Verzola anche «pericolosa»: «Colpisce famiglie già in difficoltà e una categoria fragile che oggi non riceve alcun contributo. In moltissimi casi – ha sottolineato – gli animali rappresentano l’unica e ultima compagnia per persone sole, anziane o non autosufficienti. Ignorare questa realtà significa assumere posizioni pericolose e disumane», sottolinea l’assessore che punta, anzi, i riflettori sulla situazione odierna dei canili: «Oggi al collasso».
«Il problema principale non è più l’abbandono, ma le rinunce legate all’inconsapevolezza cinofila, che mostrano un trend in crescita», aggiunge. Sarebbe a dire quanti prendono un cane animati di buone intenzioni, ma poca conoscenza, o che hanno difficoltà di altra natura (ad esempio economiche o sanitarie).
E una replica al vetriolo anche sulle parole spese da Novaco per Brambilla: «Nel 2026 – ha affermato Verzola – un’espressione come “quella dai capelli rossi” rappresenta un atto gravissimo. È un linguaggio di svalutazione simbolica che nulla ha a che fare con il confronto politico». Da qui la richiesta esplicita di «un’assunzione di responsabilità e di scuse pubbliche».
Lo scontro, insomma, sembra essere più politico che di merito. Nichelino, infatti, viene spesso indicata come modello per le politiche animali, tanto che amministratori di altri Comuni, come Rivoli, chiedono di conoscere il cosiddetto “metodo Nichelino”.
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