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Il fatto

Folla commossa per l’addio a Eleonora
E la saluta anche il suo cagnolino Quark

In centinaia per il funerale della dottoressa morta domenica dopo un incidente in montagna

La vittima

Eleonora Caire aveva 33 anni ed era un medico

Prima la foto di gruppo dall’altare, con i sorrisi mischiati alle lacrime di amici e familiari di Eleonora Caire. Poi il cagnolino Quark, che abbaia a lungo e poi si sdraia davanti alla bara della sua padrona, scomparsa domenica a soli 33 anni. E il continuo richiamo ai monti che lei amava tanto, al suo spirito solare e alla sua generosità, che si applicava nella sua missione da medico. Oltre che nei progetti dedicati alla pet therapy, che la famiglia ha chiesto a tutti di sostenere economicamente.
Sono le immagini che restano impresse dell’ultimo saluto a “Ele”, come tantissimi conoscevano quella ragazza dal sorriso coinvolgente e lo sguardo fisso in camera nella foto scelta dai genitori per ricordarla: ha le montagne sullo sfondo ed è sospesa nel vuoto grazie a corde e moschettoni che ieri mattina erano sulla sua bara insieme a 8 girasoli, praticamente gli unici fiori presenti al funerale nella chiesa dei santi Pietro e Paolo di largo Saluzzo. «Una per ognuno di noi familiari e le altre per i parenti e gli amici» riportano le sorelle minori di Eleonora, Camilla e Virginia.


Le due ragazze hanno chiuso la cerimonia scattando una foto dall’altare «perché siete tantissimi e devo scattare: Ele non mi perdonerebbe se non lo facessi». Poi lacrime, sorrisi e continui riferimenti a quei monti che la 33enne amava tanto. Dove sabato ha avuto l’incidente che le ha tolto la vita: «Ora sono arrabbiata con loro ma continuerò ad amarle perché ti rendevano felice e libera» si sfoga una delle amiche più care. Il padrino ricorda come, grazie a lei, si sia avvicinato alla Fede: «Ascoltava e interrogava senza mai essere banale. Ma non le piaceva apparire: la immagino sbuffare e a dirci adesso basta parlare di me». Secondo il padrino, Eleonora direbbe agli amici del montagna come quelli che erano con lei e sabato e ieri erano in chiesa, con ancora i segni dell’incidente sul corpo: «Portatemi con me sulle vette ma fate sempre attenzione». Riprende l’amica del cuore: «Di recente mi ha mandato una foto dalla cima: ci siamo dette che quello era il paradiso». Sorridono le sorelle: «Per noi è sopra una nuvoletta con le gambe a penzoloni. Guarda giù e dice: “Siete scemi? Su, alè alè”. Lei ha deciso di rimanere lì, d’altronde ci diceva sempre che era pronta a morire su quelle montagne. Lo ha fatto davvero ma ora chiediamo a tutti di aiutarci a portare avanti i suoi progetti e il suo mondo».

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