Cerca

Il fatto

Inchiesta sui fondi Pnrr ai Comuni

Sotto la lente della Corte dei Conti i capoluoghi e i paesi sotto i 3mila abitanti che hanno ricevuto almeno 500mila euro

Maria Teresa Polito

Maria Teresa Polito, presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti

Tanti milioni in arrivo. Forse troppi, soprattutto per Comuni con pochi abitanti e pochissimi tecnici in grado di gestire questa pioggia di soldi. E ora il rischio è che vadano sprecati o non vengano utilizzati: a dirlo non è un “uomo della strada” ma Maria Teresa Polito, presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Che ha deciso di prevenire il pericolo scrivendo a quasi 150 Comuni piemontesi e indagando su come stiano spendendo i soldi.


In arrivo 6 miliardi
A livello nazionale si discute molto della pioggia di miliardi del Pnrr, l’ormai celebre Piano nazionale di ripresa e resilienza varato ai tempi del governo Conte. Fondi europei, in parte prestati e in parte a fondo perduto, che l’Italia deve utilizzare per servizi e opere pubbliche.


In Piemonte sono previsti 6 miliardi, come ricordato dalla Regione solo una settimana fa (1 miliardo solo a Torino): «Stiamo rispettando i tempi e non sprecheremo neanche 1 euro» ha garantito il governatore Alberto Cirio. Polito non è così convinta: «Spero di sbagliarmi ma penso che ci saranno dei problemi: in Piemonte c’è stata un’eccessiva distribuzione delle risorse».

Da Sestriere a Cantoira
Da qui la decisione della Corte dei Conti di indagare nel dettaglio: «Nella nostra regione ci sono 1189 enti locali, con 1181 Comuni, 8 province, la Regione, 18 Asl e centinaia di società partecipate - premette Polito - Non possiamo controllarli tutti, anche perché noi siamo solo 10 magistrati: dobbiamo fare una selezione. Quindi abbiamo deciso di controllare quelli che potrebbero essere più a rischio». Cioè le città capoluogo, i Comuni a rischio e gli enti piccoli che riceveranno risorse importanti con il Pnrr: paesi sotto i 3mila abitanti che dovranno spendere da mezzo milione di euro in su. Sono quasi 150 e, nel Torinese, spiccano Sestriere, Rondissone, Valchiusa e Cantoira: «Abbiamo chiesto loro se sono partiti con i lavori o quando lo faranno. Ma anche se hanno ricevuto già i fondi: un altro problema è che non hanno avuto le anticipazioni e quindi sono in difficoltà a far partire i lavori. Non possono mica prendere i soldi in banca, è un costo».

Rischio dissesto
Il timore è che i milioni arrivati dall’Europa non si trasformino in cantieri: «Bisogna anche considerare che i prezzi delle opere sono ferma al 2020» ricorda Polito.


Il rischio, alla fine, è che i Comuni paghino le conseguenze di questa situazione sui loro bilanci. Cioè che si ritrovino con un disavanzo che poi porta al dissesto finanziario: «Che significa il baratro - sintetizza Polito - Nei miei 5 anni di mandato ho seguito tantissimi enti in grave difficoltà proprio a causa di errori nella gestione dei conti».


Prosegue la presidente: «Se io faccio fatica a gestire l’ordinario, figuriamoci se mi ritrovo anche a gestire fondi straordinari per cui devo anche fare le gare, come sta succedendo con il Pnrr. E’ un problema sia finanziario che di risorse umane». Per cui i controlli sono impossibili? «E’ difficile verificare bene a chi viene affidata l’opera, considerando che il Superbonus ha portato alla creazione di imprese che fino al giorno prima non esistevano o facevano altro. Dobbiamo essere attenti per evitare che il Pnrr porti truffe e frodi: diventerebbe un flop di dimensioni europee, anche a livello di reputazione».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.