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Alta tensione
02 Maggio 2023 - 20:31
"I napoletani festeggino, ma non a casa nostra". Avevano iniziato gli ultrà della Juve con un post che aveva fatto il giro dei social sabato, ma ora sembra che si sia attivata una sorta di alleanza trasversale, almeno negli intenti, tra tifosi di fedi diverse che dicono "no" festeggiamenti azzurri per le strade di tante città. Cortei, bandiere, cori e fumogeni che i partenopei avevano già preparato domenica, prima di essere gelati dal gol della Salernitana. La festa, però, è soltanto rimandata. Prevista per domani o al massimo giovedì notte, a meno che gli Spalletti boys non facciamo harakiri a Udine e si debba attendere domenica la gara casalinga con la Fiorentina.
In principio, come si diceva, erano stati i supporter della Juve a mettere in guardia: su una pagina riconducibile a un gruppo ultrà bianconero era apparso un post in cui si affermava: "Questa non è la vostra città quindi evitate perché non ve lo permettiamo". "A Torino - con un chiaro sfottò ai granata - ci sono solo due squadre che possono colorare le piazze già quando lo fanno i nostri i cugini per festeggiare le loro promozioni dalla B alla serie A facciamo fatica a contenerci a non scendere ma è anche la loro città questa non è la vostra città".
Poi erano intervenuti gli ultrà dell'Udinese: "Non sono graditi né tollerati festeggiamenti di alcun tipo da parte dei napoletani. Udine è solo bianconera". Immediato l'eco da altre città, con gli Ultras Atalanta che da Bergamo hanno fatto sapere: "Baristi, ristoratori, e pizzaioli per festeggiamenti e pagliacciate varie, riceveranno 'adeguate risposte' alle loro attività anche a distanza di tempo. Da cent'anni è sempre quella, ci fai schifo pulcinella".
Anche la tifoseria più calda del Varese attacca: "Festeggiamenti di altre squadre nella nostra città non sono graditi. In particolar modo quelli del Napoli". Un clima ostile che si scontra con la voglia di festeggiare, attesa da 33 anni, dei tantissimi supporter napoletani, ben 35 milioni in giro per il mondo secondo una ricerca Nielsen.
Nel frattempo a Udine il clima si scalda anche se le istituzioni non sembrano allarmate: "Aumenteremo le misure di sicurezza attorno alla squadra, che si fermerà in Friuli per due notti, già da domani - ha detto il Prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, ironia della sorte napoletano e tifoso azzurro - allo stadio ci saranno almeno 12 mila supporter ospiti in tutti i settori. Anche grazie alla collaborazione dell'Udinese Calcio, stiamo lanciando appelli affinché gli ultras locali non cerchino di rovinare la festa. Al momento non ravvisiamo problemi di ordine pubblico e speriamo sia soltanto una grande festa popolare".
Come annunciato dal presidente De Laurentiis, il ritorno della squadra all'ombra del Vesuvio è programmato per venerdì, ma non saranno forniti dettagli per evitare di bloccare l'aeroporto di Capodichino per una giornata intera.
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