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Le Roi Music Hall

Toni Campa come Carlo Conti: «Ecco i migliori anni della musica»

Da Dino a Donatello e Elisabetta Viviani: il 23 maggio il raduno delle star

Dino

L'interprete torinese in una puntata di "I migliori anni" di Carlo Conti

Gian Pieretti, Dino, Michele, Franco I. E ancora Marco Bonino, Gilda, Elisabetta Viviani, Paki dei Nuovi Angeli, Livio Macchia. Sono loro alcuni dei cantanti, rappresentati indimenticabili dei “migliori anni” della musica, che questa sera saliranno sul palco del Le Roi Music Hall di via Stradella 8 per Torino Beat, il concerto organizzato da Toni Campa e Luciana De Biase dedicato ai grandi classici degli anni Sessanta. Una vera reunion. E con loro ci saranno anche Valerio Veronese dei Camaleonti, Enrico Maria Papes dei Giganti, Bruno Castiglia, Bobby Posner e Mike Shepstone dei dei The Rokers, Giuliano dei Notturni, Donatello.

Nomi che resero magico quel periodo quando il panorama della musica leggera venne stravolto dall’avvento del beat che altro non era che la canzone melodica riaggiornata dai giovani utilizzando strumenti rock al posto della tradizionale orchestra. Una vera bomba.


«Noi e il mondo beat - racconta Toni Campa -. Abbiamo iniziato come organizzatori circa trent’anni fa quando i rappresentati di quel mondo non erano facilmente contattabili attraverso i social. Dino, Donatello, Gianpieretti, e tutti gli altri. C’è anche Elisabetta Viviani con la sua “Heidi” (https://youtu.be/-yU92EWqORQ). Quando abbiamo iniziato a omaggiare questi personaggi, non lo faceva nessuno. Oggi li vediamo in tv, invitati da Carlo Conti, da Amdeus. Sono tanti gli sforzi per riportare in auge quei personaggi, perché il mondo beat è stato un periodo storico importantissimo per la storia della musica e stasera lo rivivremo. Il prossimo passo sarà il raduno delle band, dei complessi. Il mondo beat mi ha formato e sono legatissimo ad esso. Sì è vero, sono stati anche gli anni dei Beatles e dei Doors, ma il mondo semplice che questi cantanti hanno saputo ricreare è qualcosa di unico».

Ma perché Torino è così legata al mondo beat?
«Certamente uno dei motivi fondamentali che contribuì alla contemporanea fioritura a Torino e in tutte le città italiane di una consistente scena beat - continua Campa -, fu la massiccia presenza sul nostro territorio di basi Nato. Tramite i militari Usa e le radio, la musica inglese e americana si è potuta diffondere in profondità raggiungendo risultati impensabili».


Ingresso 10 euro, consumazione obbligatoria (011.2409241).

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