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Il caso
07 Marzo 2024 - 17:30
Microplastiche, un nemico silenzioso
Un nemico che non vediamo, ma che potrebbe mietere vittime a causa di un nemico ancor più grande: l'inquinamento. Si tratta delle microplastiche, minuscole particelle di plastica, invisibili all'occhio umano, ma potenzialmente letali per il nostro organismo. Lo rivela un recente studio condotto in Italia.
L'Università della Campania "Luigi Vanvitelli" ha unito le forze con la Harvard Medical School di Boston, l'IRCSS Multimedica di Milano e altri istituti di prestigio per svelare il ruolo delle microplastiche nelle arterie. Scoperta spiazzante: queste particelle invisibili, una volta in circolo nel nostro corpo, potrebbero aumentare il rischio di infarto e ictus.
Ma come arrivano le microplastiche a infilarsi nelle nostre arterie? Le vie principali sono due: inalazione e ingestione. Le frenate quotidiane delle auto rilasciano una quantità spropositata di microplastiche nell'aria, che, una volta respirate, fanno il loro ingresso nel nostro sistema circolatorio. Non solo, ma la plastica ci raggiunge anche attraverso il cibo, specie se gustiamo le delizie contenute in vaschette di plastica o ci cibiamo di pesci e crostacei, accumulatori di queste particelle.
Plastica nel mare
Lo studio, condotto su 257 pazienti over 65, solleva domande urgenti e pone le microplastiche come nuovo fattore di rischio cardiovascolare. Un campanello d'allarme, quindi, per ridurre drasticamente l'uso della plastica nella nostra vita quotidiana.
L'appello è chiaro: dobbiamo smettere di ignorare i danni che la plastica causa alla nostra salute. Il Trattato Globale sulla Plastica delle Nazioni Unite potrebbe essere la chiave per imporre limiti globali sulla produzione di plastica, una mossa necessaria per contrastare questa minaccia invisibile. Le microplastiche sono un nemico serio, e ignorarle non è più un'opzione. È il momento di agire, di proteggere il nostro cuore e il nostro pianeta dalla minaccia che si annida nell'ombra.
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