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Distinzione tra "approvazione" e "omologazione"
23 Aprile 2024 - 19:15
La recente sentenza della Corte di Cassazione ha scatenato un vero e proprio terremoto legale riguardante l’uso degli autovelox in Italia. Il caso di Treviso è diventato emblematico: la decisione della Cassazione ha stabilito che le multe emesse da dispositivi non correttamente omologati potrebbero non essere valide.
Gli autovelox devono essere omologati per garantire la precisione e l’affidabilità delle rilevazioni. Tuttavia, la sentenza 10105/2024 della Cassazione ha evidenziato una distinzione cruciale tra “approvazione” e “omologazione”, sottolineando che non sono sinonimi. Questo dettaglio tecnico ha messo in discussione la validità di migliaia di multe, aprendo la strada a possibili rimborsi per gli automobilisti sanzionati. A Treviso, un avvocato ha contestato una multa ricevuta per eccesso di velocità, sostenendo che l’autovelox utilizzato era “approvato” ma non “omologato” come richiesto dalla legge. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la multa e creando un precedente significativo.
La portata di questa decisione va ben oltre il caso isolato di Treviso. Potrebbe influenzare la validità delle multe emesse in tutta Italia, mettendo a rischio sanzioni per milioni di euro. Gli automobilisti che hanno ricevuto multe da autovelox simili a quelli di Treviso ora hanno un fondamento legale per richiedere l’annullamento delle sanzioni. Con la decisione della Cassazione, si apre la possibilità per molti automobilisti di richiedere il rimborso delle multe pagate. Questo scenario potrebbe avere un impatto significativo sulle finanze comunali, con la potenziale restituzione di somme ingenti.
Per determinare se l’apparecchio utilizzato per rilevare le violazioni del Codice della Strada è omologato o meno, è necessario esaminare la tipologia di dispositivo indicata nel verbale di contestazione. In particolare, prestare attenzione alla seguente dicitura: “regolarmente approvato dal competente M.I.T. (Omolog. Decreto n… del …)”. Tuttavia, questo non è sufficiente. Dopo aver verificato il numero del decreto riportato nel verbale, è importante consultare il testo completo del decreto stesso per determinare se si tratta effettivamente di un’approvazione o di un’omologazione. Se nel decreto viene indicato “è approvato il sistema denominato …”, ciò significa che il dispositivo non è omologato, ma è semplicemente stato approvato.
La sentenza della Cassazione ha messo in luce la necessità di una maggiore chiarezza e trasparenza nell’omologazione degli autovelox. Mentre il dibattito tra “approvazione” e “omologazione” continua, gli automobilisti possono ora guardare con maggiore speranza alla possibilità di vedersi annullare multe ingiustamente ricevute. Questo caso sottolinea l’importanza di un’attenta verifica dei dispositivi di controllo della velocità e potrebbe portare a un esame più rigoroso delle procedure di omologazione in futuro.
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