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Clima
09 Maggio 2024 - 14:40
Aprile 2024 si è concluso lasciando una traccia indelebile nei registri climatici globali. Con una temperatura media dell’aria superficiale di 15,03°C, questo mese ha superato la media del periodo 1991-2020 di 0,67°C e ha battuto il precedente record di aprile 2016 di 0,14°C. Questi dati, forniti dal Copernicus Climate Change Service, evidenziano una tendenza al riscaldamento che non può essere ignorata.
Il continente europeo ha vissuto il suo secondo aprile più caldo, con temperature medie di 1,49°C al di sopra della norma. Mentre l’Europa orientale ha sperimentato un calore eccezionale, la penisola finno-scandinava e l’Islanda hanno registrato temperature al di sotto della media, dimostrando la variabilità climatica che caratterizza il nostro pianeta.
Guardando oltre l’Europa, il Nord America, la Groenlandia, l’Asia orientale, il Medio Oriente nordoccidentale, parti del Sud America e la maggior parte dell’Africa hanno affrontato temperature superiori alla media. Questo riscaldamento è avvenuto nonostante l’indebolimento di El Niño, che ha visto le temperature della superficie marina tornare verso condizioni neutre, ma comunque insolitamente elevate.
La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi, da maggio 2023 ad aprile 2024, ha raggiunto un picco senza precedenti di 0,73°C al di sopra della media 1991-2020 e di 1,61°C rispetto all’epoca preindustriale. Anche i mari hanno risentito di questo calore, con la temperatura media globale della superficie del mare (SST) per aprile 2024 che ha toccato i 21,04°C, il valore più alto mai registrato per questo mese.
Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service, sottolinea che, nonostante le fluttuazioni di temperatura legate a cicli naturali come El Niño, l’energia trattenuta negli oceani e nell’atmosfera a causa dell’aumento delle concentrazioni di gas serra continuerà a spingere la temperatura globale verso nuovi record.
Inoltre, l’estensione del ghiaccio marino artico ad aprile è stata inferiore del 2% rispetto alla media, con anomalie contrastanti nell’Oceano Artico. L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata del 9% al di sotto della media, segnando il decimo valore più basso per il mese di aprile nella storia dei dati satellitari.
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