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LA TRAGEDIA AL BIOPARCO
19 Luglio 2024 - 15:30
Due indagati per omicidio colposo dopo la morte della piccola Anisa Murati, sette anni, annegata mercoledì pomeriggio nel lago del Bioparco Acquaviva di Caraglio nel Cuneese. Una tragedia che ha colpito la comunità di Demonte e l'intera Valle Stura lasciando un segno indelebile e riaprendo anche le polemiche sulla sicurezza dei centri estivi e degli impianti acquatici. La piccola era in gita con una comitiva di bambini organizzata dal centro estivo parrocchiale di Demonte. Ora, il gestore del bioparco, Roberto Manzi, e la responsabile del gruppo di animazione parrocchiale, una diciottenne, sono stati iscritti nel registro delle notizie di reato.
L'incidente è avvenuto intorno alle 17.30. Anisa è scomparsa dalla vista dei suoi accompagnatori e, nonostante le ricerche immediate, è stata ritrovata solo verso le 18, ormai senza vita, sul fondale nei pressi della pedana dei tuffi. La procura ha incaricato Federico Quaranta come consulente per chiarire l'esatta dinamica della morte della bambina.
La gita era stata organizzata dal centro estivo che fa capo alla parrocchia di Demonte, il paese dove Anisa viveva con la famiglia, di origine albanese.
Il gruppo era composto da decine di bambini provenienti da tutta la Valle Stura, accompagnati da sette volontari, di cui solo due maggiorenni. La responsabile del gruppo, una ragazza di diciotto anni, è a sua volta indagata. La giovane età degli accompagnatori solleva interrogativi sulla loro capacità di gestire situazioni di emergenza e sulla formazione ricevuta per garantire la sicurezza dei bambini.
Le indagini sono in corso per accertare eventuali responsabilità. La procura sta valutando se ci siano state negligenze o mancanze nelle misure di sicurezza adottate. Federico Quaranta, il consulente incaricato, avrà il compito di fornire un quadro chiaro e dettagliato della dinamica dell'incidente. Solo allora sarà possibile capire se la tragedia poteva essere evitata e quali misure adottare per prevenire simili eventi in futuro.
La comunità di Demonte è profondamente scossa. La famiglia di Anisa, di origine albanese, è distrutta dal dolore. Il parroco di Demonte ha espresso il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia, sottolineando l'importanza di fare chiarezza su quanto accaduto: "È un momento di grande dolore per tutti noi. Dobbiamo unirci e sostenere la famiglia di Anisa in questo momento difficile".
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