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la visita del ministro
25 Settembre 2024 - 20:06
Valorizzare ancora di più le eccellenze italiane nella formazione professionale e tecnica, esportando insieme alle imprese anche il “know how” che punta a ridefinire il rapporto tra scuola e lavoro. Questo il principale obiettivo della missione che il ministro del Merito e dell'Istruzione, Giuseppe Valditara ha annunciato per il mese di novembre in Egitto. Per proseguire il confronto con i suoi omologhi nei Paesi del Maghreb.
Missione Africa per gli Its
«Sarò al Cairo con i nostri Istituti tecnici e scientifici e le imprese proprio per incontrare le autorità egiziane e sviluppare quella “diplomazia della scuola” che si inserisce perfettamente nel Piano Mattei per l’Africa, così da dare sempre più opportunità ai giovani esportando la nostra scuola» ha spiegato Valditara rivolgendosi agli studenti del Birago di Torino in una giornata che lo ha visto protagonista di numerosi incontri all’ombra della Mole Antonelliana, compresa la Piazza dei Mestieri, mentre alla Camera passava la riforma sul voto in condotta che inasprisce, ancora di più, le regole e le punizioni per chi aggredisce o offende a scuola. E per cui il ministro ha subito le contestazioni degli “studenti medi” anche nell’ultimo incontro alla Piazza dei Mestieri.
Valditara contestato dagli studenti
«Durante l'estate è stata approvata la prima parte della riforma proposta dal ministro proprio sugli istituti tecnici e professionali» spiegano i manifestanti. «Questa riforma muove un'ulteriore passo verso la tendenza complessiva che da decenni piega ancora di più l'istruzione pubblica agli interessi delle aziende, iniziata dal governo Renzi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’alternanza scuola e lavoro che ha ucciso tre studenti in un solo anno causando centinaia di feriti».
Scuola e lavoro
Ed è proprio il binomio tra istruzione e facilità di ingresso nel mondo del lavoro al centro del dibattito in uno dei “poli formativi” più efficaci in città. «Il successo degli studenti è qualche cosa che viene dalla collaborazione di tante energie: quelle dei docenti, innanzitutto, che svolgono un ruolo fondamentale, ma anche tutti coloro che lavorano per voi all'interno della scuola perché è una comunità di persone che ci mettono entusiasmo e questo entusiasmo certamente deve essere sempre più contagioso» ha aggiunto il ministro ricordando che «da quando mi sono insediato ho sottolineato che noi dobbiamo avviare una vera e propria “rivoluzione culturale” perché dobbiamo accantonare una volta per tutte quel vecchio modello di scuola che concepiva l'istruzione tecnica e professionale come un percorso formativo di “Serie B”. Al mondo ci sono tante e diverse intelligenze, tante abilità che, come dice anche la nostra Costituzione, hanno tutte pari dignità e importanza sociale. Ci sono tanti talenti, il compito della scuola è quello di individuarli e di valorizzarli».
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