l'editoriale
Cerca
Alimentazione e salute
04 Marzo 2025 - 12:45
Da archivio
Il miele, un alimento naturale e prezioso, è spesso considerato un dono delle api all'umanità. Ma come possiamo essere certi che il miele che acquistiamo sia di alta qualità? La risposta non è semplice, poiché la qualità del miele dipende da una serie di fattori che vanno dall'ambiente in cui le api raccolgono il nettare fino alle analisi che ne certificano l'autenticità. In un mercato sempre più globalizzato, dove le etichette possono essere fuorvianti, è fondamentale saper riconoscere un prodotto autentico e di qualità.
Quando ci troviamo di fronte a uno scaffale colmo di vasetti di miele, la prima cosa da fare è leggere attentamente l'etichetta. Questa deve riportare chiaramente l'origine del prodotto. In Italia, le norme sulla sicurezza alimentare sono particolarmente stringenti, per cui è consigliabile optare per mieli che riportino la dicitura "100% miele italiano". Questo garantisce che il prodotto non provenga da miscele di diversa origine, spesso di qualità inferiore. Inoltre, l'etichetta deve includere il nome dell'operatore alimentare, il lotto di produzione, la data di scadenza e gli eventuali marchi di origine o qualità come DOP, IGP o biologico. Attenzione ai mieli che riportano genericamente "miscela di mieli UE e non UE": in Italia e in altri paesi europei è obbligatorio indicare il paese o i paesi di origine.
Un miele di qualità è sottoposto a controlli accurati per verificarne la composizione chimica e fisica. Piemonte Miele, un punto di riferimento per il settore apistico piemontese, promuove rigorose analisi per garantire l'assenza di pesticidi, antibiotici e altre sostanze contaminanti. Le analisi servono anche a determinare parametri fondamentali come il contenuto di umidità e l'indice di HMF (idrossimetilfurfurale), che indica se il miele è stato sottoposto a trattamenti termici eccessivi. Un miele riscaldato oltre certe temperature perde enzimi e sostanze benefiche, risultando meno pregiato.
Oltre agli aspetti tecnici, anche i sensi possono aiutare a riconoscere un buon miele. Il colore varia in base alla tipologia floreale, ma deve essere uniforme e senza impurità. Il profumo è caratteristico: un miele di acacia avrà note delicate e floreali, mentre un miele di castagno sarà più deciso e amarognolo. Un altro fattore da considerare è la cristallizzazione. Contrariamente a quanto si pensa, un miele che cristallizza nel tempo è sinonimo di autenticità: la cristallizzazione è un fenomeno naturale che dipende dalla composizione zuccherina e che può variare da un miele all'altro.
Un miele di qualità è anche il risultato di condizioni favorevoli per l'ambiente e le api stesse. L'uso eccessivo di prodotti fitosanitari, la perdita di habitat e i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio le api e la loro capacità di produrre miele.
Per aiutare i consumatori a sviluppare una maggiore consapevolezza nella scelta del miele, Piemonte Miele ha avviato un ciclo di degustazioni guidate gratuite sul territorio piemontese. Questi incontri offrono l'opportunità di conoscere da vicino le caratteristiche dei diversi mieli, imparando a distinguerli attraverso l'analisi sensoriale e approfondendo il loro legame con il territorio. È possibile rimanere aggiornati sui prossimi appuntamenti consultando i canali online della cooperativa.
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..