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Ambiente

Balme e la Val d'Ala: la resistenza contro le miniere di cobalto

La comunità di Balme si oppone alle trivellazioni per cobalto e nichel, temendo danni ambientali e turistici

Balme e la Val d'Ala: la resistenza contro le miniere di cobalto

Cava di pietra in Val di Susa

Le Valli di Lanzo si trovano al centro di una contesa che intreccia interessi economici e preoccupazioni ambientali. La scoperta di potenziali giacimenti di cobalto e nichel nella Val d'Ala ha attirato l'attenzione di multinazionali come Alta Zinc Ltd, pronte a esplorare il sottosuolo alla ricerca di questi preziosi metalli. Tuttavia, la comunità locale, guidata dal comune di Balme, ha eretto un muro di resistenza contro le trivellazioni, temendo che l'estrazione mineraria possa compromettere l'ecosistema e l'economia turistica della regione.

Le Valli di Lanzo vantano una lunga tradizione mineraria che risale al XIII secolo, quando si estraevano ferro, rame e argento. La storia mineraria della regione è ricca di episodi significativi, come l'estrazione di talco nella miniera Brunetta di Cantoira, oggi trasformata in un ecomuseo. Tuttavia, l'industrializzazione e la difficoltà di accesso ai siti montani hanno portato al declino di queste attività. Oggi, l'eredità mineraria sopravvive attraverso testimonianze storiche e percorsi museali, ma la possibilità di riattivare le miniere per l'estrazione di cobalto e nichel riapre vecchie ferite.

A Balme, la posizione è stata chiara sin dall'inizio: nessuna perforazione, nessun esperimento sul territorio. Il comune ha adottato una delibera di ferma opposizione, preoccupato per la possibile contaminazione delle falde acquifere e per l'impatto sulla fragile economia turistica locale. "Il timore è che l'arrivo delle trivelle possa cancellare decenni di lavoro e trasformare la valle in un cantiere a cielo aperto", affermano i rappresentanti locali. La comunità teme che i benefici economici promessi dalle multinazionali siano solo un miraggio, mentre i danni ambientali potrebbero essere irreversibili.

Il cobalto, pur non essendo parte delle terre rare, è spesso associato a questi elementi per il suo ruolo chiave nella produzione di batterie e superleghe. La sua estrazione solleva questioni ambientali e geopolitiche, poiché i giacimenti si trovano in aree spesso sottoposte a sfruttamento intensivo. In Piemonte, Alta Zinc e Alligator Energy hanno ottenuto permessi per esplorare diverse zone, ma la resistenza delle comunità locali rappresenta un ostacolo significativo. La sfida è trovare un equilibrio tra la necessità di metalli strategici per la transizione energetica e la protezione dell'ambiente e delle comunità locali. Le comunità locali sperano che i filoni di cobalto non siano così consistenti da rendere economicamente vantaggiosa la loro estrazione.

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