l'editoriale
Cerca
Il Fatto
14 Aprile 2025 - 17:22
In un mondo in cui la bellezza è spesso vista come un passaporto per il successo, la storia di Meghna Alam, Miss Bangladesh 2020, ci ricorda che la realtà può essere ben più complessa e oscura. Arrestata con l'accusa di minacciare la sicurezza nazionale e i rapporti diplomatici del Bangladesh, la vicenda di Alam ha sollevato un polverone mediatico e diplomatico, mettendo in luce le controverse dinamiche di potere nel paese.
Arrestata ai sensi dello Special Powers Act, una legge che permette la detenzione senza un'accusa formale, spesso criticata per la sua natura draconiana. Il portavoce della polizia, Muhammad Talebur Rahman, ha dichiarato che la trentenne avrebbe accusato ingiustamente "persone importanti", tra cui cittadini stranieri, minacciando così le relazioni diplomatiche del Bangladesh. Tuttavia, i dettagli specifici su come Alam rappresentasse una minaccia rimangono vaghi, alimentando ulteriormente le speculazioni.
Il padre della Ex Miss, Badrul Alam, ha fornito una versione diversa degli eventi, sostenendo che l'arresto della figlia sia stato orchestrato da un ex ambasciatore saudita, con cui Meghna aveva una relazione. Di mezzo, il rifiuto di un matrimonio.
La detenzione della ragazza, ha suscitato reazioni indignate da parte di avvocati e attivisti per i diritti umani. In una lettera aperta al governo ad interim guidato dal Nobel per la Pace Mohammed Yunus, hanno descritto l'arresto come "autoritarismo" e un attacco ai principi di giustizia. Amnesty International ha definito lo Special Powers Act "draconiano", criticando le sue disposizioni vaghe e ampie che permettono abusi di potere.
L'arresto di Alam avviene in un momento di grande instabilità politica in Bangladesh. La rivoluzione studentesca della scorsa estate ha portato alla caduta dell'ex premier Sheikh Hasina, e il paese è ora guidato da un governo ad interim. In questo contesto, l'arresto di una figura pubblica come Meghna Alam potrebbe essere visto come un tentativo di intimidire e reprimere il dissenso.
La vicenda di Meghna Alam solleva interrogativi importanti sullo stato di diritto in Bangladesh e sull'uso delle leggi per scopi politici. La comunità internazionale osserva con attenzione, mentre le pressioni per l'abrogazione dello Special Powers Act aumentano. La storia di Alam potrebbe diventare un simbolo della lotta per la giustizia e i diritti umani nel paese, spingendo per riforme necessarie.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..