l'editoriale
Cerca
Notizie dal mondo
14 Aprile 2025 - 20:11
C’è stato un attimo, alle 10:08 di mattina (ora locale), in cui la routine californiana ha tremato. Letteralmente. Un terremoto di magnitudo 5.2 ha colpito l’area di Julian, a est di San Diego, svegliando i sismografi e stringendo lo stomaco di chi, da Long Beach a Downtown L.A., ha sentito la terra scrollarsi di dosso la calma apparente.
Nessun ferito, nessun crollo. Ma è bastato poco: lampade che oscillano, scaffali che fremono, notifiche che squillano. ShakeAlert, il sistema di allerta precoce, ha fatto il suo lavoro: secondi preziosi per prepararsi, per chiudere il gas, per trovare un riparo, per capire che no, non era un autobus in corsa, ma la faglia che si stiracchiava sotto le fondamenta.
La scossa è stata inizialmente stimata come un 6.0. Poi l’U.S. Geological Survey ha corretto, ma il messaggio resta: non si scherza con la California. Le repliche, piccole ma fastidiose, hanno fatto il resto. Un 3.5 a Borrego Springs, come a dire: non è finita.
La faglia di Sant’Andrea taglia la California come una cicatrice invisibile. E pulsa. È il confine tra due giganti geologici: la Placca Pacifica e quella Nordamericana. Il loro attrito è millimetrico ma costante, e ogni tanto esplode. È successo nel 1906 con San Francisco. È successo nel 1994 con Northridge. Succederà di nuovo.
Perché la domanda, da queste parti, non è se ci sarà un Big One. Ma quando.
Per ora il governatore Gavin Newsom è stato informato. Le autorità invitano alla calma e alla prudenza. Ma tra gli scaffali ancora leggermente mossi dei supermercati, tra le stories Instagram di chi ha immortalato il lampadario tremante, serpeggia un pensiero sottile e scomodo: questa volta è andata bene. Ma la prossima? Perché la California è preparata, certo. Le norme edilizie sono severe, gli allarmi sono intelligenti, i cittadini abituati. Ma un terremoto vero, di quelli che spaccano le autostrade e azzittiscono le città, cambia tutto.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..