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Amico Reporter
26 Marzo 2024 - 14:25
Sono state ore frenetiche quelle che questa mattina (26 marzo) hanno coinvolto, ancora una volta, le quattro statue di Palazzo Madama, Allegorie del Buon Governo: Giustizia, Liberalità, Magnanimità e Abbondanza, le quali sono state state spostate per consentire il proseguimento dei lavori di restauro della facciata della ex dimora delle signore sabaude oggi sede del Museo di Arte Antica. Ecco il video, realizzato dal nostro Amico Reporter Luca, che documenta la delicata operazione con la quale le statue, alta circa quattro metri, sono state poste, dalla sinistra, alla destra dell'ingresso principale.
Le quattro opere d'arte, che fino al luglio del 2022 erano collocate sulla cima di Palazzo Madama, sono state sottoposte a un delicate intervento di restyling a carico della Fondazione Crt che ha speso 2,4 milioni dei 17,5 destinati al restauro dell'intera facciata. Tornate a nuova vita nell'aprile scorso, Giustizia, Liberalità, Magnanimità e Abbondanza, sono state messe in mostra davanti al Palazzo e, solo una volta terminati i lavori, si saprà quale sarà la loro collocazione definitiva che, questo è sicuro, non sarà più in cima alla dimora dove invece faranno bella mostra di sé delle copie realizzate su calco.
Il progetto di restauro e consolidamento strutturale – approvato dal MIBACT e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino e “firmato” dall’architetto Gianfranco Gritella – è il risultato della prima indagine a 360 gradi delle problematiche della facciata, anche attraverso l’ispezione di “camere nascoste” nel cornicione.
Il progetto del restauro di Palazzo Madama prende le mosse dagli esiti del cantiere studio, già finanziato da Fondazione CRT nel 2018 e realizzato dalla Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, per valutare lo stato di conservazione della facciata, progettata tra il 1718 e il 1722 dall’architetto Filippo Juvarra. Con il coinvolgimento anche del Politecnico e dell’Università degli Studi di Torino, sono state condotte indagini scientifiche sui materiali e sulle alterazioni intervenute nel tempo. Le caratteristiche costruttive di Palazzo Madama e il marmo di Foresto utilizzato – di semplice lavorazione, ma affetto da “un male antico” legato alla propria friabilità – hanno fin da subito innescato problemi di conservazione e cedimenti strutturali, tanto che i primi tentativi per risolverli risalgono già alla fine del XVIII secolo.

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