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L'INTERVISTA

Salvato dal cuore di un paziente appena morto alle Molinette: «Sono rinato a Torino»

Antonio Villa, 60 anni, arriva da Genova ed è reduce da un trapianto "miracoloso" alla Città della Salute e della Scienza

«Sono felice. È come se fossi rinato a Torino». Lo dice con un filo di voce Antonio Villa, 60 anni, strizzando l’occhio umido di commozione quando ricorda la telefonata con cui è stato avvisato del fatto che fosse disponibile il cuore che gli ha salvato la vita. Un cuore due volte speciale che arrivava da un donatore deceduto da diverse ore, i cui organi avevano smesso di funzionare quando per lui è stata decretata la fine delle cure intensive per tenerlo ancora in vita. Un giovane del Canavese che, non molti giorni prima, si era salvato da un infarto. Riportando, però, danni troppo gravi al cervello per uscire dalla rianimazione. Così è scattato un protocollo straordinario, applicato pochissime volte in Italia e per la prima volta in Piemonte.

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«Mi hanno contattato un’attimo dopo l’ultima visita di controllo dal cardiologo per dirmi che c’era la possibilità del trapianto» racconta oggi Antonio Villa, con un filo di voce dal suo letto del reparto di Cardiochirurgia delle Molinette. «Così ho voltato la macchina da Genova in direzione Torino e sono corso qui. Sapevo dell'intervento a cui andavo incontro e della donazione che l'ha resa possibile. Sono davvero molto fortunato».

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