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LA VIDEOINTERVISTA
07 Gennaio 2024 - 06:30
«Per tre mesi ho avuto paura che tornassero. Adesso sono tranquillo ma fa male sapere che dietro ci fosse anche il mio socio. E rivoglio il mio Rolex».
L’83enne Antonio Cardullo parla dal divano del suo appartamento di via Rossini 12, praticamente sotto la Mole. Lì dove il 15 settembre è stato picchiato e rapinato da Luca De Troia e Rasena Dubovic, la coppia diabolica che gli ha portato via un Rolex d’oro e brillanti da 60mila euro (più altri due orologi di grande valore). Ora i due sono stati arrestati assieme al 50enne Gianluca Stroppiana, loro complice e basista.
«Lui era mio amico e socio di lavoro - ricorda Cardullo, che tanti a Torino conoscono come “Antoine” -. Insieme abbiamo iniziato a vendere queste casseforti da spiaggia, che sono richiestissime».
Era l’ultima impresa di Antoine, per anni gestore del night “Tout va”. Ma soprattutto appassionato della bella vita, come dimostrano le foto appese alle pareti, fra luoghi esotici, Lamborghini, Ferrari e Rolex. Come quelli portati via il 15 settembre: «Dopo la cena con Gianluca, ho aperto la porta e mi è arrivato un pugno sulla testa. Sono caduto e mi sono rannicchiato per evitare che mi mettessero il nastro adesivo sulla bocca. E mi sono preso altri 16 colpi sulla testa. Questo ragazzo mi urlava “stai zitto o ti spezzo la schiena”, io chiamavo aiuto e dicevo “dimmi dove ho sbagliato”. Temevo che ce l’avesse con me per qualche motivo e che mi avrebbe accoltellato».
Tutto è durato qualche minuto, il tempo necessario alla ragazza per rovistare ovunque: «Quando se ne sono andati, nonostante le botte e il sangue, mi sono alzato e ho trovato Gianluca in bagno - prosegue Cardullo, che poi è andato in ospedale e ha sporto denuncia ai carabinieri della Compagnia di Torino San Carlo -. Mi ha detto che gli avevano tirato giù i pantaloni per prendergli il Rolex da 60mila euro che gli avevo appena dato: è unico al mondo, mi aveva raccontato che aveva trovato qualcuno interessato a comprarlo».
Le indagini dei carabinieri hanno accertato che Stroppiana era d’accordo con la coppia diabolica di milanesi, che hanno commesso l'errore di pubblicare una loro foto con quel Rolex al polso.
«Non avrei mai pensato che Gianluca fosse un loro complice, è stata una grande delusione. Andavamo d’accordo, non aveva nessun motivo per farmi uno “scherzo” del genere. Adesso lui e quei due ragazzi rischiano un sacco di anni di carcere». Cardullo tira un sospiro di sollievo: «Sono felice che li abbiano presi. Posso smettere di aver paura di uscire, in questi mesi ho girato sempre con un bastone con cui potermi difendere. Adesso sono finalmente tranquillo e sono sicuro di riavere il mio orologio: i carabinieri riusciranno a farli parlare e a recuperarlo».
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