Cerca

LA STORIA

«Lo abbiamo chiamato Lorenzo»: ecco come sta il neonato gettato fra i rifiuti

Parlano il medico dell'ospedale e la famiglia che lo ha trovato

Lui è nell'incubatrice, ignaro di essere stato abbandonato dalla sua mamma. Anzi, mostra tutta la sua voglia di vivere muovendo i piedini e facendo sentire la sua voce da dentro l'incubatrice. Intanto il pediatra e le infermiere di turno ieri sera hanno deciso: il neonato gettato fra i rifiuti si chiamerà Lorenzo. Per adesso, almeno: «Il suo futuro? Potrebbe essere dato in affidamento, a una famiglia o a una struttura, o più probabilmente adottato - spiega il dottor Giovanni Agriesti, responsabile della struttura di Neonatologia dell'ospedale di Ciriè, dov'è ricoverato il bimbo - Dipenderà dal Tribunale ma la sua mamma ha dieci giorni di tempo per cambiare idea e farsi avanti». E c'è chi le lancia un appello: «Spero che si metta una mano sulla coscienza e torni da suo figlio: non pensi alle conseguenze, la cosa più importante è che cresca il bambino. Altrimenti siamo pronti a prenderlo noi e dargli il mio cognome».

A parlare è Paolo Laforet, il 49enne di Villanova Canavese che ha trovato il piccolo Lorenzo. Era in una busta rossa, accanto al bidone dei rifiuti che si trova a due passi dalla casa di vicolo San Giuseppe 7. Il primo a vederlo, o meglio a sentirlo, è stato il figlio 15enne di Laforet, Casey: «Erano le 19.30, sono uscito con mio fratello e ho avuto l'istinto di guardare verso il bidone, a sinistra. Ho sentito come un gattino lamentarsi ma ho subito capito che era un bimbo: sono corso dentro casa a chiamare papà, che lo ha portato in casa per scaldarlo con delle coperte».

«Salvarlo è stato il gesto più bello che ho fatto nella mia vita - sottolinea Paolo Laforet - Era proprio bello, anche se era viola, sporco con la placenta e il cordone ombelicale. Era in un sacchetto rosso, con i piedini che uscivano fuori. Probabilmente non era lì da tanto». Secondo i medici, era nato meno di due ore prima: «Ci siamo messi a piangere, sono cose che si vedono solo in televisione ed è brutto se succede davvero - intervengono la moglie Letizia e l'altra figlia, Seyla - Per fortuna ora sta bene».

Conferma il dottor Agriesti: «E' arrivato in condizioni discrete, freddo ma non in grave ipotermia. Molto probabilmente lo hanno trovato subito ed era anche passato poco tempo dal parto: parliamo di un'ora o due ore prima del ritrovamento». Il piccolo Lorenzo è probabilmente nato al termine della gravidanza: pesa 3 chili e 330 grammi, è lungo 51 centimetri e ha già fatto tutti gli esami previsti in questi casi. Per il momento resta in incubatrice ma già nelle prossime ore andrà in un lettino: «Resterà qui fino a quando il Tribunale non avrà deciso il suo destino. Non posso dire altro, quelle sono questioni che competono ai magistrati».

Resta il mistero sui genitori, su cui ora indagano i carabinieri con il coordinamento della Procura di Ivrea. Come detto, la mamma ha dieci giorni di tempo per "reclamare" il piccolo. Ma rischierebbe comunque l'accusa di abbandono di minore: «Mi sono fatto un milione di domande su chi sia questa ragazza e perché abbia fatto un gesto del genere - riflette ancora Laforet - Non sono uno psicologo ed è difficile da capire. Penso che ci sia qualcosa dietro, forse quella ragazza è stata costretta». Di certo, nel giro di pochi minuti dopo il parto, lei o qualcun altro sono andati in vicolo San Giuseppe e hanno lasciato quel bimbo vicino al bidone: bisognerà scavare nelle immagini della videosorveglianza per eventualmente risalire ai responsabili. «La troveranno sicuramente» conclude Laforet. 

«Poteva portarlo in ospedale e partorire in anonimato  - riflettono moglie e figlia - Oppure suonare per farcelo trovare subito, visto il freddo che faceva. Siamo nel 2024, diciamo che ci sono delle precauzioni da prendere sia prima che dopo».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.