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IL FATTO

Dodici spaccate in quattro anni, l'incubo delle Officine Ferroviarie

Vetrine distrutte, anche la scorsa notte, per rubare due bottiglie di superalcolici: «Tutti colpi praticamente senza bottino ma con danni che, ogni volta, mi costa riparare con interventi da 700 euro più Iva»

Una vetrina distrutta per rubare due bottiglie di superalcolici, «peraltro già iniziate». È la dodicesima “spaccata” subita dalla Birreria delle Officine Ferroviarie di Torino negli ultimi quattro anni, nella notte tra mercoledì e giovedì. Un furto ripreso dalle telecamere di videosorveglianza che inquadrano il ladro prima del colpo, mentre valuta come scassinare la porta e, una volta travisato, riesce a sfondare. «Tutti colpi praticamente senza bottino ma con danni che, ogni volta, mi costa riparare con interventi da 700 euro più Iva» ci racconta Stefano Ricci, titolare dello storico locale che affaccia sui binari di Porta Nuova sul ponte di corso Sommeiller.

Un incubo che è cominciato nel periodo del Covid e continua, regolarmente, con almeno due o tre colpi all’anno. «Con la pandemia è iniziato quello che io chiamo l’assalto a Fort Apache, perché, ho subito già dodici effrazioni: mi sono entrati tre volte da questa vetrina dell’ingresso. E poi, altre sette volte dalle vetrine laterali» racconta Ricci, ormai costretto a dormire all’interno del locale. «Ho una branda che userò anche stanotte dal momento che devo ancora far riparare la vetrina, ma anche in questo ormai sono abituato: mi è capitato anche di trovarmi i ladri all’interno del locale e inseguirli» aggiunge, mostrandoci alcuni filmati delle precedenti “spaccate”. «Come si può vedere trovano ogni modo per entrare nel locale, persino arrampicandosi alle grondaie e ad uno sono riuscito a lanciare una sedia addosso ma, ormai, sono anche stanco di denunciare». Ricci ha avuto diversi locali notturni negli ultimi quarant’anni «ma una cosa del genere non l’ho mai vista».

E il bottino è sempre, più o meno, lo stesso. «Mi rubano i liquori, che senso ha andare avanti con le denunce visto che le prime quattro non hanno avuto alcun esito?». Poi c’è la questione assicurativa. «Una spesa che è sempre più cara dal momento che, dopo tutti questi furti, diventa difficile anche mettersi al riparo da questo punto di vista, perché l’assicurazione del locale non mi copre più e non posso permettermi un’altra polizza contro i furti perché sarebbe carissima. Quattro bottiglie in meno, cosa mi cambiano? Il disagio è di avere una vetrina sfondata e dover dormire, per l’ennesima volta, dentro al locale».

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