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L'indagine
19 Aprile 2025 - 10:20
Davanti, il furgone con la cassaforte e il Suv del calciatore. Dietro, le volanti della polizia per cercare di fermarli: sembra una scena da film, invece è la realtà di una notte di quasi due anni fa fa a Torino. Con lieto fine a metà: gli agenti avevano recuperato il furgone (rubato) e il bottino portato via dalla Compass di corso Grosseto. Però i ladri erano riusciti a scappare: uno si era buttato dal veicolo in corso, gli altri avevano tirato dritto con il Range Rover Velar che, qualche notte prima, avevano rubato nella villa in collina del calciatore juventino Kaio Jorge. Ma ora gli investigatori della Squadra mobile della Questura sono risaliti a uno dei banditi, un 30enne moldavo accusato di furto aggravato in abitazione, ricettazione e riciclaggio. Ora l'indagine continua per rintracciare il resto del commando.
La ricostruzione
Il colpo a casa del giocatore brasiliano, nel frattempo tornato a giocare in patria, al Cruzeio, risale al 2 giugno 2023. I ladri sono entrati nella villa in collina rompendo il vetro di una finestra. Così hanno portato via magliette di marca, cappotti, borse firmate, un Ipad, gioielli e orologi. Un bottino da circa 80mila di euro, cui si è aggiunto il Range Rover Velar parcheggiato nel garage. Un Suv “rispuntato” la settimana dopo nell’assalto alla Compass, finanziaria con sede in corso Grosseto 85, nel quartiere di Borgo Vittoria: secondo quanto ricostruito, nella banda c’erano almeno sei uomini, incappucciati e vestiti di scuro.

Come ricostruito in questi mesi dagli investigatori, la notte fra domenica 4 e lunedì 5 giugno, i banditi hanno usato dei tiranti per sradicare la porta della filiale e poi agganciare la cassaforte custodita all'interno: il video qui sopra mostra il loro tentativo di trascinare via il forziere, poi spostato a mano e caricato su un furgone bianco rubato poco prima (cui era stata applicata una targa, anche quella rubata).
La fuga e le indagini
A far saltare il loro piano è stato un residente, che ha sentito dei rumori e ha chiamato il 112 per segnalare un furgone bianco e un Range Rover. Le volanti della polizia sono arrivate a sirene spiegate, hanno intercettato i due mezzi in fuga e hanno ingaggiato un inseguimento fino alla tangenziale, dove il furgone ha sbattuto contro il guard rail. Il conducente, capendo di non avere più scampo, è scappato e ha fatto perdere le sue tracce nei campi (lasciando lì il furgone con la cassaforte e il suo contenuto da 11.500 euro). Spariti nella notte anche gli uomini sul Velar, riusciti nell'impresa di seminare le volanti.
Da lì sono partite le indagini della Mobile, che ha ritrovato quasi subito il Range Rover. Intanto gli esperti della Scientifica hanno setacciato impronte sul Suv, sulla cassaforte e sul furgone, in modo da trovare gli elementi per stringere il cerchio attorno alla banda. E ora, dopo due anni, sono riusciti a risalire al primo dei ladri (anche grazie alle telecamere di videosorveglianza e a una mascherina trovata sul furgone): «Studieremo le carte ma il mio assistito respinge gli addebiti» commenta l'avvocato Riccardo Marescotto, che difende il moldavo, ex tossicodipendente già in carcere per una condanna definitiva in seguito a una serie di furti e spaccate per procurarsi la droga. Colpi di "livello inferiore" rispetto a quelli in banca e a casa di Kaio Jorge.
All'interrogatorio di convalida della misura cautelare, l'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre il legale ha fatto istanza di revoca della misura.
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