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Video intervista esclusiva
01 Maggio 2025 - 16:03
Bruno Fuccini si trova in "esilio" in Africa, non ha i soldi per tornare a Torino, perché " mi hanno rovinato". E' stato contattato dalla redazione dopo la pubblicazione di un post su Facebook dove il 19 marzo dello scorso anno, Festa del papà, scriveva al genitore: "Oggi avresti compiuto 100 anni. Una brutta malattia ti ha portato via. Mi hai lasciato moralmente di merda andando a letto con mia moglie...". Abbiamo raggiunto telefonicamente Fuccini che ci ha raccontato la sua storia.
SINTESI DELLA VIDEO INTERVISTA
DOMANDA: Lei recentemente, sui social, ha ricordato la figura di suo papà con parole forti, raccontando anche una vicenda che l'ha toccata da vicino.
RISPOSTA: "Mia moglie l’ho conosciuta nel 1984 in un night club di Rio de Janeiro. Io poi l'ho fatta venire in Italia, è rimasta incinta del mio primo figlio (...). Poi dopo nove anni è nato l'altro mio figlio. Mio padre ha sempre avuto l'abitudine di venire ogni giorno a guardare i bambini quando erano piccoli, non perché ci fosse il bisogno, mi faceva piacere che vedeva i bambini come tutti i nonni, non dava assolutamente fastidio. Anzi, insegnava, li seguiva nei compiti, come tutti i nonni. Chiaramente gli anni poi passano... e con mia moglie non siamo mai andati d'accordo. Perché tutte le cose che io amavo, a lei facevano schifo. Finché un bel giorno io le ho chiesto quasi in ginocchio: vattene, ti dò 200mila euro purché tu te ne vada (...). Lei ha cominciato a fare dei giochetti e il "vecchietto ci è cascato"(...). Nel frattempo siccome ho avuto problemi anche con la giustizia, una bancarotta fraudolenta un' eversione fiscale, le case che avevo io, le avevo intestate a mio papà. Se non ti fidi di tuo padre o dei tuoi figli... ecco, quelli mi hanno fregato tutto".
DOMANDA: Venendo a conoscenza di tutto questo, cosa ha provato? Dolore vergogna, quali sono stati i suoi sentimenti?
RISPOSTA: "Ho provato dolore. Vergogna di che cosa? Perché magari tutti sapevano e quindi a volte può succedere che uno si vergogni. Io mi posso vergognare perché ho avuto un passato dove invece di andare a lavorare, ho fatto cose non lecite. Di quello mi posso vergognare, ma non certo di quella gente lì. Si devono vergognare loro del male che hanno fatto a un padre e a un figlio. Io ero padre e figlio, loro si devono vergognare!".
DOMANDA: Ha perdonato suo padre?
RISPOSTA: "Non l'ho perdonato, ma è sempre mio padre e io gli voglio bene. Ho un rispetto estremo per i miei genitori, sceglierei mia mamma, ma io voglio bene anche a mio padre, lo ricordo nelle mie preghiere, io vado a messa tutte le domeniche e recito preghiere anche per lui(...)"
DOMANDA: Questa vicenda ha leso il suo rapporto con i figli?
RISPOSTA: "Non mi guardano più in faccia, io non so dire per qual motivo".
DOMANDA: Lei ora si trova inAfrica, tornerebbe a Torino?
RISPOSTA: "Io sono un morto di fame, ma se avessi i soldi tornerei a Torino a nuoto domani mattina. Mentre in passato ne ho avuto montagne di soldi (...)
DOMANDA: Ora lei rivolge una sorta di appello ai suoi figli...
RISPOSTA: "Io non ho dell'astio, anzi, io ci soffro come una belva, una bestia, un animale, per la lontananza dei miei figli. Farei qualunque cosa, qualunque cosa mi venisse chiesto. Sono andato a trovare mio figlio, quello più piccolo, Federico, che ha una palestra, si è laureato in scienze motorie. Sono andato, ho suonato, si è aperta la porta in automatico. Ha iniziato a dire: “Ma questo vecchio non muore mai...?”. Si è vestito, ha mandato via il cliente e se ne è andato urlando (...)"
DOMANDA: Se lei ci autorizza, possiamo contattare noi i suoi figli e cercare di organizzare un incontro.
RISPOSTA: "Vi supplico, io non vi autorizzo, vi supplico".
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