Dalla presentazione del Festival del libro medioevale di Saluzzo nelle neonate Gallerie Italia, agli omaggi a Fruttero & Lucentini e a Piero Angela nella cornice di Museo del Risorgimento, oltre a laboratori didattici in piazza San Carlo organizzati dalle Biblioteche civiche per le scuole e tante presentazioni di libri e firma copie. Non sono certo mancati gli eventi nella prima giornata della XV edizione di Portici di Carta che ha permesso a editori e librai di proporre e fare bella mostra dei propri libri sotto i 2 chilometri di portici tra via Roma e piazza Carlo Felice che ieri, fin dal mattino, erano affollate di gente. Una balla occasione per rilanciare il settore dell’editoria torinese, dopo una brusca frenata imposta dalla pandemia, che in questi mesi si è già scontrata con il problema del folle rincaro del costo della carta. E il conseguente aumento dei prezzi, spina nel fianco per editori e librai.
«La manifestazione è partita bene, anche se nelle librerie nell’ultimo periodo abbiamo riscontrato una diminuzione della clientela» spiega Rocco Pinto, ideatore dei Portici di Carta e titolare della libreria Il Ponte sulla Dora in Borgo Rossini. «Sembra che la gente abbia paura di spendere, anche perché il costo della carta e dei libri è aumentato, un libro da 11 è passato a 13 euro» sottolinea Rosanna Gallo, titolare della libreria Gulliver di via Boston.
«Per non parlare dei libri scolastici, è assurdo pensare che ora un libro delle medie costi 40 euro» dice Maria Caldarone, titolare della libreria Belgravia di via Vicoforte. A preoccupare è l’aumento del costo della carta: «Ha subito aumenti del 150% e l’impatto sui libri stampati è del 15-20%, noi librai abbiamo tenuto i prezzi inalterati per un po’ di tempo, sperando che la situazione migliorasse, ma dato che continua ad aumentare abbiamo dovuto ritoccare i prezzi di circa il 3-4% in più» spiega Silvia Maria Ramasso, titolare di Neos Edizioni. Al tema del caro materiale, c’è poi quello della distribuzione: «Vendendo i nostri libri al distributore perdiamo il 55% del guadagno, inoltre i rincari della carta sono molto pesanti per noi perché utilizziamo una qualità di prodotto elevata per stampare i nostri libri» fa presente Daniela Piazza, titolare dell’omonima casa editrice che quest’anno festeggia i 50 anni di attività. Come fare per risollevarsi? «Lavorare tanto e proporre libri stimolanti» spiega l’editore Gianni La Corte.
«Creare sul territorio di Torino e provincia poli culturali, una sorta di comunità di scrittori» è invece il sogno di Ramasso. Nonostante le difficoltà di settore i librai nel complesso si dicono molto soddisfatti dell’iniziativa: «In via Roma c’è un bel passaggio di persone, siamo contenti» dice Francesca Mogavero, titolare della casa editrice Buendia Books. «Dopo la pandemia - sottolinea Alberta Vovk, titolare della libreria Borgopò -, la gente ha finalmente ritrovato l’entusiasmo».
PORTICI DI CARTA, IL VIDEO (di Antonino Di Marco):
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