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BORGO AURORA

I piccoli sportivi e coach Casalone "cacciano" il degrado: «I Giardini Alimonda sono nostri»

La rivincita dell’Istituto comprensivo "Ilaria Alpi" che festeggia la fine dell'anno scolastico con spettacoli e attività fisica

Dal degrado allo sport, i Giardini Alimonda ripartono con i bambini dell’Istituto Comprensivo “Ilaria Alpi” e con un ospite d’eccezione: il vicecommissario tecnico della nazionale italiana di basket, Edoardo Casalone, ha voluto esserci a tutti i costi. «È una bellissima iniziativa, ci sono tanti bambini di diverse età che hanno un’enorme voglia e una grande energia - racconta l’azzurro - e che si interessano a questa attività: lo sport è un promotore principale e fondamentale dell’inclusività».

Pallacanestro, ma non solo, perché la grande festa nel cuore di Borgo Aurora ha toccato altri sport. «In tutta la giornata si altereranno giochi all’aperto e anche la scherma - spiega la preside Aurelia Provenza - oltre a tante altre attività musicali e teatrali: l’obiettivo è condividere tutto ciò che si è fatto durante l’anno scolastico e riappropriarci del territorio». Già, perché la missione della scuola è duplice. «Questo giardino è nostro, è dei bambini e della cittadinanza - aggiunge con vigore la dirigente scolastica - e anche se a volte sembra di combattere contro i mulini a vento, noi non demordiamo: vogliamo che questo luogo sia sempre più pulito e vivibile, spesso troviamo i segni del degrado nella parte più vicina alla nostra scuola ma proseguiamo nella nostra missione, anche grazie all’aiuto dei genitori e in particolar modo dell’associazione Arca che quotidianamente si occupa della manutenzione». Questa volta, però, i Giardini Alimonda hanno tutto un altro aspetto: «Potete vedere tutti i lavori realizzati dai 1.200 bambini - dice Provenza - e ci sono plastici, fotografie, dipinti, anche l’orto didattico: le attività sono molteplici, è stato anche completato un progetto che ha dato la possibilità ai più piccoli di diventare consiglieri comunali per decidere e deliberare, come fanno in un vero consiglio». In ultima battuta, ma non per importanza, c’è l’aspetto legato alla beneficenza. «Abbiamo allestito un banchetto di raccolta fondi per le malattie rare - conclude la preside - e ci sentiamo molto toccati da questo tema: nel nostro istituto c’è una bambina affetta da una patologia ancora poco conosciuta, il nostro obiettivo è attivarci per fare qualcosa e aiutare la ricerca».

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