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Per Torino 100 milioni dall’Eurovision [IL VIDEO]

Sale la febbre da Eurovision. La manifestazione per cui la Città di Torino ha investito circa 14 milioni di euro promette ricadute per sei-sette volte tanto sul territorio: fino a 100 milioni di euro a che andranno a riversarsi sull’indotto. Una piccola miniera d’oro, dopo gli anni difficili della pandemia, come ha avuto modo di sottolineare il sindaco Stefano Lo Russo in occasione del taglio del nastro di Casa Italia, ieri a Palazzo Madama. «Saremo il centro dell’Europa musicale» commenta leggermente emozionato. «Abbiamo recuperato lo spirito delle Olimpiadi - prosegue il primo cittadino -. Quello di oggi è un grandissimo risultato, che ci consentirà di pensare anche ai prossimi eventi con uno spirito rinnovato e con la capacità di fare squadra. L’economia della città deve ripartire: mettersi insieme fa davvero la forza e consente di raggiungere gli obiettivi». Al suo fianco, il presidente della Regione Alberto Cirio sventola la bandiera di “Torino, che spettacolo” e commenta: «Le ricadute dell’Eurovision sono enormi, davvero incalcolabili. Basti pensare a tutti i telefoni dei ragazzi che in filmano gli artisti che si esibiscono in piazza, le cui immagini vengono rimbalzate in tutto il mondo». Proprio in piazza Castello il presidente Cirio ha incontrato i The Rasmus, la band finlandese in gara per l’Eurovision. «Gli ho raccontato che erano nella piazza dove è nata l'Italia e che Torino fu la prima capitale del Paese».

Nonostante il cielo grigio e le mascherine - rigorosamente Ffp2 per partecipare all’evento - il taglio del nastro del Media Center di Palazzo Madama è stato carico di energie e di aspettative. Presenti gli assessori comunali Mimmo Carretta e Rosanna Purchia, in prima linea per gli allestimenti dell’Eurovillage e del programma Off del festival. In sala anche l’assessore regionale al Turismo e alla Cultura Vittoria Poggio. E poi i presidenti di Camera di Commercio, Ascom, Confesercenti... Ognuno ci ha messo la sua parte. Perchè Eurovision non è solo ricadute economiche, rappresenta anche uno sforzo collettivo notevole, come ha avuto modo di sottolineare Guido Rossi, direttore del Centro di Produzione Rai di Torino, che paragona l’evento a un “transatlantico”. «Non è solo una programma televisivo che sarà visto da 900 milioni di persone nel mondo, ma si tratta anche di un imponente sforzo organizzativo. Siamo al Palaolimpico da ben due mesi. Tempo in cui abbiamo costruito il palco e due immense strutture collegate da un ponte - la casa dei giornalisti e la casa delle delegazioni -. Tutto questo sarebbe stato impossibile senza la collaborazione del Comune e di tutti».

https://www.youtube.com/watch?v=Flq39qHLKZA&feature=youtu.be
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