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Arte fuori porta

Gentileschi, Kandinsky, Futurismo: viaggio tra i capolavori del Tefaf

Ecco le opere in mostra alla fiera di Maastricht fino al 14 marzo. E spunta anche Alberto Magnelli

Gli affari sono dietro l’angolo al Tefaf di Maastricht, la fiera delle meraviglie che, dopo la due giorni di preview riservatissima, si è aperta il 9 marzo al Mecc per rimanervi fino al 14. Un luogo da sogno, per molti, ma non per tutti. Certamente per coloro, istituzioni museali, collezionisti, che possono permettersi di porre mano al portafogli e raggiungere l’irraggiungibile, dare un prezzo all’incommensurabile. Ma anche per coloro che, poveri in tasca ma ricchi di spirito, non vogliono perdere l’occasione di un viaggio nell’universo dell’arte antica - in primis - moderna e contemporanea, attraverso le 270 gallerie provenienti da 22 Paesi diversi.

Un percorso nato per essere commerciale, sì, ma che si trasforma in uno dei momenti più importanti dell’anno per quanto riguarda l’esposizione di opere d’arte per un’edizione, la 37esima, che si preannuncia da record. L’afflusso previsto supera quello degli anni precedenti, ma anche la previsione sugli affari. Iniziati con il botto, grazie all’acquisto da parte del Rijksmuseum di Amsterdam del “Ritratto di Moses ter Borch all’età di due anni” della galleria Zebregs&Röell al prezzo di 3 milioni di euro.
Poca cosa se si pensa al “Murnau mit Kirche II” di Wassily Kandinsky della galleria Landau, il pezzo più caro di tutto il Tefaf per il quale la richiesta si aggira tra i 50 e i 60 milioni di euro. Cifra sotto la quale è impossibile scendere dato che il quadro è stata acquisito a Londra, nel marzo 2023, da Sotheby’s, per il prezzo record di 37,2 milioni. Fortunato chi ci potrà anche solo fare un pensierino. Pezzi cult e ricercati.

 

Che dire, infatti, dei due Alberto Magnelli, sempre della Landau (Montreal), pittore futurista tra gli iniziatori dell’Astrattismo europeo: il suo “Esplosione lirica”, 1918, è quotato 3 milioni e 900mila euro (fino a due anni fa erano 5), mentre per “Nudo scomposto”, 1917, la galleria ne vuole 1 milione e 850mila.

Ricercatissimo anche il ritratto di Lavinia Fontana della Ron Smeets Gallery, ovvero, il volto di Antonietta Gonzales colpita dalla “sindrome del lupo mannaro” del valore di 4 milioni di euro. Vale 7 milioni, invece, la “Maddalena Penitente” di Artemisia Gentileschi in mostra nello stand della Robilant+Voena. E fra gli spazi del Mecc, all’interno dei quali si accede dopo essere passati sotto una cascata di fiori che ne decorano l’ingresso, anche novità mai messe sul mercato, come il “Ritratto di giovane” di Boccioni del 1905 della gallerista Francesca Antonacci. Occasioni, affari da mille e una notte, arte antica, pezzi moderni, il viaggio è appena iniziato e tra una settimana avrà raggiunto le stelle (info su https://www.tefaf.com/fairs/tefaf-maastricht).

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