Ampia partecipazione alla manifestazione del
Primo maggio organizzata dai sindacati confederali a
Torino. Alle 9 ha preso il via il corteo da
piazza Vittorio Veneto, diretto in
piazza San Carlo dove sono previsti gli interventi, tra gli altri, del
sindaco Stefano Lo Russo e dell'
arcivescovo Cesare Nosiglia.
Una manifestazione segnata dalle rivendicazioni relative al lavoro, ma anche dal conflitto in
Ucraina. Numerose le bandiere arcobaleno e gli striscioni inneggianti alla pace. Presenti anche scritte con l'invito a non fornire armi agli ucraini da parte del governo italiano.
Momenti di tensione intorno alle 10.30, quando - dopo una lunga trattativa - la polizia ha lasciato sfilare circa 200 manifestanti, in massima parte
studenti, No Tav e antagonisti vicini ad
Askatasuna, che inizialmente erano stati bloccati in piazza. Studenti e No Tav vengono isolati alla polizia mentre i lavoratori e i sindacati vanno avanti in un corteo colorato, tra palloncini blu, rossi e verdi.
Altro momento di tensione poco prima delle 11, davanti alla
Gallerie San Federico. Un gruppo di lavoratori del food delivery ha chiesto di sfilare per dar voce alla loro condizione di lavoratori sfruttati, ma la polizia li ha allontanati con delle cariche.
PRIMO MAGGIO, I DISCORSI DI LO RUSSO E NOSIGLIA
Una volta che il corteo ha raggiunto
piazza San Carlo, il sindaco
Stefano Lo Russo ha letto il suo discorso: "
Torino è una delle capitali del lavoro italiano. È fondamentale essere oggi qui, in questa giornata di festa, dopo due anni di pandemia. Il dibattito è aperto su come il governo immagini di sostenere l'industria, Quello dei salari è uno dei temi centrali nella discussione sulle politiche del lavoro. Alla fine credo si possa arrivare a una sintesi positiva, nel rispetto dei ruoli di ciascuno".
L'arcivescovo
Cesare Nosiglia ha inviato un messaggio ai manifestanti: "Sono qui con voi per rivolgere il mio saluto insieme alla
Chiesa torinese ai molti lavoratori e oggi in particolare a quelli che nel nostro territorio rischiano il posto di lavoro perché con l'apporto solidale di tutti si possa affrontare la prova e le difficoltà in cui si trovano diverse aziende. Mi auguro che le varie componenti istituzionali e sociali che si stanno occupando del problema possano trovare quegli accordi necessari a garantire la continuità di un lavoro assicurato e permanente".
"La disoccupazione totale o parziale è una piaga sociale che va combattuta sempre e comunque senza mai arrendersi all'ineluttabile", ha proseguito
Nosiglia. "Il diritto al lavoro resta il punto centrale di ogni società, di ogni sviluppo ed esige il massimo impegno da parte di tutti, un diritto che porta con sé quello di condizioni dignitose ed umane del lavoro stesso, rispettoso di altri importanti diritti quali la famiglia, il tempo libero, il riposo. Purtroppo vorrei ricordare chi in questa piazza non c'è e non potrà mai più esserci, quelli che sono morti sul lavoro. In questi ultimi anni il loro numero è molto cresciuto e questo significa lutto e tragedia familiare ma significa anche che il lavoro esige sicurezza. Senza di essa non c'è lavoro, solo incuria e sfruttamento".
"Molti altri non sono in questa piazza e sono soprattutto i tanti giovani che non trovano lavoro o non sono considerati lavoratori perché non hanno un contratto, una previdenza sociale o un'assistenza sanitaria, o trovano un lavoro legato a una dimensione temporanea e quindi precaria. Penso anche al grande problema della disoccupazione femminile, accentuata ancor di più dalla crisi pandemica. Occorre investire sul valore aggiunto delle donne nel mondo del lavoro e contrastare con forza qualsiasi ipotesi di alternative tra lavoro e famiglia, armonizzando queste due importanti sfere", ha concluso
Nosiglia.
IL CORTEO SI DIVIDE IN DUE: ANTAGONISTI IN VIA ROMA
Nel frattempo in
via Roma è andato in scena un altro comizio "alternativo", improvvisato da esponenti del
centro sociale Askatasuna e del
Fronte della gioventù comunista. In precedenza si sono vissuti momenti di forte tensione quando questi stessi manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone di polizia per raggiungere il palco istituzionale dei sindacati e contestare le istituzioni. Cariche della polizia e diversi ragazzi che, sui social, hanno mostrato ferite sul corpo. Il bilancio ufficiale della
Questura è di dieci agenti feriti.
Digos al lavoro per identificare i responsabili dei disordini.
LE REAZIONI
«Esprimo la mia solidarietà e vicinanza al funzionario e agli agenti della Polizia di Stato rimasti feriti durante alcuni disordini a Torino», ha dichiarato il ministro dell’Interno,
Luciana Lamorgese, ribadendo come «siano inaccettabili le aggressioni nei riguardi delle Forze di polizia, impegnate a tutelare la sicurezza dei cittadini ed oggi, in particolare, a garantire l’ordinato svolgimento delle tante manifestazioni pubbliche indette per celebrare la Festa dei lavoratori».
Foto e video 1, 2, 3 e 6 a cura di Tonino Di Marco. Video 4 e 5 a cura di Erika Nicchiosini
https://www.youtube.com/watch?v=RCI8j-QbqwE
https://www.youtube.com/watch?v=ygfc5rJOqtM
https://www.youtube.com/watch?v=cHcLK_l9m0U
https://www.youtube.com/watch?v=b47fA2x0Yuc
https://www.youtube.com/watch?v=TjvdhVmbRS0
https://www.youtube.com/watch?v=OXl4kD5g_5E
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