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LO SPACE FESTIVAL IN PIAZZA CASTELLO

L'astronauta Maurizio Cheli: ho fatto volare mamma e papà a 80 anni

Il sogno di viaggiare nello spazio, le testimonianze e il dubbio: esistono gli extraterrestri ma non si vedono?

Quando si dice un evento spaziale: tutto sold-out per “Space Festival” il primo festival destinato allo spazio, alla sua seconda edizione (anche se la prima venne definita “pilota”) e nuovamente a Torino con l’inaugurazione di ieri in piazza San Carlo in cui è stato presentato lo “Space Truck”, l’avveniristico container in cui è possibile ammirare mezzi spaziali. Quattro giorni di conferenze, incontri e iniziative per un format diviso tra nove location con oltre 100 eventi gratuiti. Padrone di casa è Marco Berry, noto ex conduttore di “le Iene” da sempre appassionato di spazio. «La mia passione per lo spazio nasce dalla meraviglia che rappresenta questa realtà remota. L’obiettivo del festival? Far provare a tutti, grandi e piccini, quello che io provo quando penso allo spazio» dice Berry.

Protagonisti del festival due astronauti Maurizio Cheli e Paolo Nespoli, ex coordinatore di “passeggiate nello spazio” degli astronauti. «Nello spazio non ho visto extraterrestri, ma non significa non ci siamo: un po’ come star in mezzo a un oceano ed affermare che non vi sia nessuno… Potrebbero esserci, solo trovarsi molto distanti. Nello spazio ci sono tante cose da fare! Partendo dall’esperienza di assenza di gravità. Guardare la Terra che ti “passa sotto ai piedi” è bellissimo. Io ho scattato migliaia di foto durante i miei viaggi nello spazio» racconta Nespoli.

Presentato anche un progetto del “Team Diana” del Politecnico di Torino: si chiama Ardito ed il suo compito è raccogliere campioni, mappare il terreno ed assistere astronauti. Un rover a cui hanno lavorato 78 giovani tra i 18 ed i 26 anni che sognano di veder il loro prototipo viaggiare nello spazio. E a proposito di sogni, Maurizio Cheli dedica un pensiero: «Ho sempre sognato di volare, da quando sono bambino. La prima volta che ho alzato gli occhi al cielo ed ho visto un aeroplano… Beh non ho più guardato “in basso”. Vengo da una famiglia dove nessuno aveva mai preso l’aereo. I miei genitori li ho accompagnati in volo per la prima volta che avevano 85 anni ed ero già un astronauta. A loro è piaciuto moltissimo».

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