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Dopo l'udienza in Tribunale

Parla l'avvocato di Omar: «Basta strumentalizzare il suo passato» - IL VIDEO

Lorenzo Repetti spiega le ragioni del killer di Novi Ligure, accusato di maltrattamenti e violenze dalla ex moglie

L'avvocato Lorenzo Repetti, difensore di Omar Favaro, parla a margine dell'udienza del Tribunale del Riesame in cui il suo assistito si è difeso dalle accuse di violenze e maltrattamenti in famiglia. E, soprattutto, ha contestato la richiesta di divieto di avvicinamento all'ex moglie.

«Omar ha voluto partecipare personalmente per contestare le accuse, definendole calunniose. Noi abbiamo contestato le argomentazioni espresse dal pubblico ministero nel suo atto di appello (dopo che la richiesta del divieto di avvicinamento è stata respinta al Tribunale di Ivrea, N.d.R.). Riteniamo dimostrato che non ci siano minimamente le esigenze cautelari in un caso come questo dove, tra le altre cose, Omar non vede sua figlia da mesi. Ed è l'aspetto che in questo momento gli fa più male».

In questa vicenda sta sicuramente pesando il passato del 39enne, che nel 2001 uccise con 97 coltellate la madre e il fratellino della sua fidanzata Erika: «Io credo che il passato sia soprattutto strumentalizzato dai media. C'è un cenno del pubblico ministero anche a questo aspetto ma quello che è successo ormai 22 anni fa non ha nulla a che fare con queste vicende. A mio avviso si tratta di una questione molto personale e privata: si inserisce nel contesto di una causa di separazione giudiziale dove vi è alta conflittualità ed entrambi i coniugi chiedono l'affidamento della figlia minore».

Omar non vede la bambina dallo scorso gennaio. Ora vuole un affidamento esclusivo? «No, però c'è stata una battaglia su questa figlia in ambito civilistico. E ricordo che una consulenza tecnica d'ufficio ha sottolineato come entrambi i genitori siano capaci dal punto di vista genitoriale. Ed è quello che m'interessa di più per il mio assistito, che è stato riconosciuto come un buon padre e quindi possa vedere sua figlia».

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