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La protesta

Studenti in sciopero a Torino: «La scuola cade a pezzi e noi congeliamo»

Il videoracconto dei ragazzi dell'istituto Colombatto di via Gorizia

Una studentessa tira fuori il cellulare e mostra la foto di un termometro di una volta, con la colonnina rossa in mercurio che si ferma a metà tra i numeri 10 e 20. Quindi erano circa 15 i gradi che si registravano in alcune aule della succursale del Colombatto, istituto alberghiero da 1.200 iscritti in via Gorizia: troppo pochi per le regole previste e soprattutto per gli stessi ragazzi, che ieri mattina hanno deciso di fare sciopero per denunciare il problema del riscaldamento. E hanno colto l’occasione per segnalare tutta una serie di altre “magagne” dell’edificio gestito da Città metropolitana (l’ente provinciale che ha competenza sulle scuole superiori).

Riscaldamento ko
«I termosifoni non funzionano bene, ci sono classi freddissime e altre caldissime - spiegano i rappresentanti degli studenti Davide Straino, Giulia Marruchi, Gabriele Cavuoti, Jasmin Galati, che trovano anche il sostegno dei loro professori - Così non si riesce proprio a fare lezione e alcuni di noi si sono pure ammalati».
Le basse temperature hanno spinto circa 200 ragazzi a scioperare e ad appendere striscioni e cartelli su finestre e pareti. A proposito: «Ci sono muri rovinati, scrostati e pure “bucati”. Così come i pavimenti: ci sono punti in cui mancano le piastrelle e altri in cui si staccano se ci si passa sopra con i piedi: è tutto molto pericoloso».

Per confermare le loro parole, i ragazzi mostrano decine e e decine di foto che documentano tutto quello che non va nell’istituto: «E pensare che hanno appena fatto dei lavori nell’edificio» ricordano i rappresentanti degli studenti. Che, uno per uno, mostrano ogni singolo problema dell’istituto alberghiero a due passi dalla ferrovia: «Al piano terra funzionano solo due bagni su sei, sopra uno soltanto: gli altri sono fuori uso perché otturati, manca l’acqua non va lo scarico. E non si chiudono le serrature. A tutto questo, si aggiungono i problemi delle macchinette, dove non c’è mai l’acqua e troviamo prodotti scaduti o avariati. Capita addirittura di trovare la muffa all’interno dei panini».

«Stiamo risolvendo»
La dirigente dell’istituto, Silvia Viscomi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma ha incontrato i rappresentanti degli studenti della succursale e ha chiamato la Città metropolitana. I tecnici sono intervenuti già nella mattinata di ieri e «dovrebbero aver già risolto il problema del riscaldamento, forse provocato da una bolla d’aria nei termosifoni». Quanto alle altre segnalazioni degli studenti, l’ex Provincia fa sapere che «sono problemi non gravi ma già noti. Vogliamo risolverli». Già oggi è previsto un ulteriore sopralluogo dei tecnici di Città metropolitana per valutare.

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