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L'evento

Seven Springs, la musica di scena alla Scuola Holden - IL VIDEO

«Sarà una vibrazione» che suonerà ogni martedì sera dal 2 aprile al 14 maggio

Sette concerti, alle sette di sera al costo di sette euro per sette anni. È la musica che entra in scena alla Scuola Holden con “Seven Springs. Il suono della Holden”, la prima avventura in note dell’istituto voluto dallo scrittore Alessandro Baricco. Per sette martedì sera il General Store della scuola, «dove il suono abita la stanza in modo speciale», ospiterà gli artisti del ricco programma in calendario, che lo stesso autore torinese definisce «fighissimo».

Le prime note che risuoneranno, nella serata del 2 aprile, saranno quelle di Franz Schubert grazie all’energia travolgente delle sorelle Katia e Marielle Labèque, il miglior duo pianistico al mondo secondo il New York Times. Martedì 9 aprile toccherà ai fratelli di Nuova Delhi. Per la prima volta i Italia, i Mohan Brothers condurranno il pubblico alla scoperta della musica classica indiana. Un’esperienza che, per chi vorrà, proseguirà al Mao, Museo d’arte Orientale.

Simone Cristicchi ed Amara accompagneranno la serata del 16 aprile tra musica d’autore e spiritualità. Il 23 aprile sarà ospite la violoncellista Miriam Prandi che farà ascoltare le note del compositore lettone Pēteris Vasks e di Giovanni Sollima, l’ospite d’eccezione della Cello Night: un raduno di violoncellisti che suoneranno un programma musicale a sorpresa, improvvisando insieme a Sollima. 

E poi ancora, il 30 aprile la scuola ospiterà il violinista di fama mondiale Sergej Krylov e la pianista Beatrice Magnani. Musica ed umorismo il 7 maggio con Hyung-Ki Joo, Serena Gamberoni e Lorenzo ed Ilaria Guslandi. Si chiuderà il 14 maggio con il Trio Kronthaler.

«Sarà una vibrazione, non una stagione di concerti», ha commentato Gloria Campaner, direttrice artistica di “Seven Springs” insieme con Nicola Campogrande. «Saranno eventi inclusivi e pieni di condivisione per rompere la barriera tra il pubblico e l’artista». Musicisti e musiciste non solo canteranno e suoneranno, ma dialogheranno, a fine di ogni concerto, con gli ascoltatori durante un aperitivo facendoli entrare nel loro mondo. 

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