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01 Aprile 2024 - 19:40
I cocci di bottiglia sono rimasti per terra fino a stamattina, sporchi di sangue come l’ingresso del civico 4 di via Martiniana: è lì che, intorno alle 22 di ieri, un argentino di 25 anni è stato quasi sgozzato con una bottigliata. Forse da due uomini che fino a qualche minuto stavano bevendo con lui a pochi passi lì, nell’isola pedonale di via Di Nanni: «Ormai abbiamo paura a uscire la sera, devono fare qualcosa contro questa gente che passa le serate a bere birra» si sfogano i residenti, che da tempo denunciano il degrado di questo angolo di Borgo San Paolo.
La rissa a bottigliate
Tutti nel quartiere parlano della “Pasqua di sangue” ma cosa sia successo, nel dettaglio, è ancora tutto da chiarire. Ci stanno lavorando gli agenti della Squadra Volanti della Questura, chiamati dai residenti intorno alle 22 di domenica: in tanti hanno sentito urla e schiamazzi tra via Martiniana e via Di Nanni, dove un gruppo di persone stava bevendo intorno a bar, kebab e mini market.
Chi si è affacciato, ha visto il ragazzo accoltellato cercare rifugio in un locale mentre altri due uomini scappavano su via Volvera verso via Pollenzo: sono stati loro a prendere a bottigliate il giovane poi trasportato in ospedale con l’ambulanza del 118? A quanto risulta la polizia è ancora sulle loro tracce: mentre il ferito, un argentino classe ‘99, veniva soccorso e portato al Maria Vittoria in “codice rosso”, gli agenti si sono messi a caccia dei suoi aggressori.
Al momento il 25enne risulta ancora ricoverato in pronto soccorso per una frattura al naso e per le ferite al volto e al collo: appena si sarà ripreso, verrà sentito dai poliziotti per fornire qualche informazione su chi lo abbia aggredito. Dovrà anche spiegare che cosa abbia scatenato questa rissa finita a colpi di bottiglia. I cui segni sono rimasti fino alle prime ore di stamattina, quando un abitante ha raccolto i cocci e lavato via il sangue da marciapiedi, piastrelle e serrande.
«Non usciamo più»
Mentre s’indaga per risalire ai responsabili, in via Di Nanni e dintorni tornano a puntare il dito contro il degrado e la mancanza di sicurezza nel quartiere. In tanti vanno all’attacco su Facebook ma l’emergenza è ammessa anche da chi passeggia lungo l’isola pedonale: «La situazione è degenerata in tutto e per tutto - si sfogano Franco e la moglie Gesi - Quando fa buio, abbiamo paura a uscire». Concorda un’altra coppia di anziani: «Negli ultimi anni, questa parte di via Nanni è diventata problematica - ammettono Anna e Pasquale - Non ci sono abbastanza controlli e noi non ci sentiamo sicuri: nostra nipote è una ragazzina, le chiediamo sempre di mandarci un messaggio quando ritorna a casa la sera tardi».
Conferma Francesco: «Io ho comprato casa a mio figlio e ho visto come sia difficile anche solo entrare e uscire di casa la sera. Ha paura lui che è un ragazzo di 23 anni, figuriamoci una donna». Come Silvana, che vive in via Malta e va controcorrente: «Si vede spesso gente ubriaca ma, quando esco, io mi sento abbastanza tranquilla. Non sapevo di questo episodio, effettivamente fa pensare».
Insiste Franco: «L’isola pedonale ha dato il colpo di grazia, favorisce i locali ma anche altro: ci era scappato il morto in passato, domenica ci sono andati vicini di nuovo. Servono più controlli ma le forze dell’ordine fanno quello che possono».
L'appello della Circoscrizione
Francesca Troise, presidente della Circoscrizione 3, conosce bene la situazione di via Di Nanni e dintorni: «E’ l’unica zona con problemi di sicurezza. Per questo, su nostra richiesta, la Città aveva approvato una delibera che vietava la vendita di alcolici dopo le 21. Ma è scaduta e dovrà essere ripetuta: tutte quelle bottiglie di vetro sono un pericolo, temevamo che succedesse qualcosa di grave». Purtroppo il fatto di ieri sera ha confermato i timori di residenti e amministratori: «I cittadini si lamentano da tempo e noi abbiamo segnalato il problema a prefettura e forze dell’ordine ai vari Tavoli sicurezza. Infatti i controlli sono aumentati e c'è collaborazione da parte dei cittadini: è intervenuto anche il console del Perù».
Il problema principale è proprio quello di locali e market che vendono da bere di sera: «Si creano delle piccole aggregazioni, soprattutto sudamericani - aggiunge Alberto Pilloni, coordinatore al Sociale della Circoscrizione - Buona parte di loro sono integrati ma c’è qualcuno che ha questi comportamenti non accettabili. Chiediamo continuamente di intervenire per risolvere».
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