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IL CASO
15 Marzo 2024 - 10:41
Via Di Nanni - foto di repertorio
Il consolato peruviano contro il degrado in via Di Nanni. Dopo una segnalazione dal Comune di Torino, a redarguire i connazionali ci hanno provato loro. I sudamericani sono accusati di far sfigurare una comunità con i loro comportamenti poco rispettosi delle leggi italiane e del territorio, tra musica alta nelle ore notturne, consumo prolungato di alcolici e sporcizia abbandonata sui marciapiedi. «Il comportamento di alcuni sminuisce tutti: siamo una comunità laboriosa e responsabile» scrivono sulla loro pagina Facebook. Il post continua con «la sana e proficua integrazione dei nostri connazionali nella società italiana e torinese, in particolare, dipende dalla buona reputazione raggiunta e cosi viene messa a rischio».
Un contenuto che è diventato virale, con diverse centinaia di condivisioni. Una situazione difficile, quella di via di Nanni e dintorni: le segnalazioni dei cittadini sono ormai all’ordine del giorno, come quelle dei residenti, che spesso chiedono l’intervento delle forze dell’ordine. I residenti parlano di un clima di sopraffazione, non si sentono sicuri ed hanno paura anche a uscire di casa per andare a fare la spesa nei dintorni. Una storia che va avanti da anni, nonostante le interpellanze mosse dai consiglieri dell’opposizione ed i brutti episodi spesso finiti sulle pagine dei giornali, primo tra tutti proprio l’omicidio di un 34enne magrebino la notte del 6 settembre 2017. 5 anni dopo, un giovane peruviano veniva accoltellato sempre in via Di Nanni, a seguito di una rissa tra connazionali dove erano coinvolte circa 10 persone. Il peruviano fortunatamente è sopravvissuto, cavandosela “solo” con una perforazione intestinale e una contusione epatica con lacerazione del diaframma. A nulla sono serviti i presidi anti-spaccio di questa estate appena passata, ne le iniziative contro il degrado della Circoscrizione 3, che ha provato e continua a provare, con iniziative dedicate al sociale, a cambiare le cose. «Si ricorda che le autorità locali prenderanno misure per controllare questi comportamenti. Si invita ogni individuo pertanto a mantenere un atteggiamento di rispetto nelle norme della città, delle sue autorità e dei suoi residenti per evitare le conseguenze legali che potrebbero incidere, in casi gravi, anche sulla sua permanenza in Italia» si legge al termine del post. Basterà?
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