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IL TESORO RITROVATO
20 Luglio 2024 - 06:20
Il nucleo carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino ha restituito allo Stato un prezioso sarcofago in marmo di origine romana. L' intervento rientra nell'operazione denominata "Soffio", nell'ambito della quale è stata sequestrata una moneta d'oro risalente al IV secolo d.C., unitamente a oltre 2000 monete antiche e a parte di un corredo funerario. Questi reperti erano utilizzati come merce di scambio tra collezionisti.
Il tesoro è stato custodito, per oltre cinque anni, all’interno di una azienda agricola nel cuneese, ben nascosto all’interno di un capanno per le attrezzature agricole, il pregiato sarcofago in marmo di epoca romana imperiale, che un agricoltore piemontese aveva portato alla luce, consapevole del valore archeologico del manufatto. La particolare vicenda è stata ricostruita dai carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, nel corso di un’indagine iniziata nel 2020 e coordinata dalla procura della Repubblica di Asti, culminata con la condanna di tre persone per violazione dei reati di ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali.
Il caso ha avuto origine grazie ad un'attività informativa poi riscontrata dai militari dell’Arma, che hanno posto l’attenzione su alcuni insospettabili soggetti che, attraverso i provvedimenti dell’autorità giudiziaria procedente, sono stati perquisiti presso le loro abitazioni private e trovati in possesso di preziosi beni, illecitamente detenuti.
Le indagini hanno consentito di porre in sequestro, oltre al sarcofago, risalente alla metà del III secolo d.C. e di tipologia hapax, 2400 monete di natura archeologica, tra cui spicca un solido d’oro dell’imperatore Onorio databile tra il IV-V secolo d.C., 2 unguentari in vetro e numerosi oggetti bronzei decorativi provenienti da un corredo funerario di epoca romana e diversi elementi architettonici in marmo proveniente dall’area dell’Egeo settentrionale e pietra, tutti riconducibili all’età romana imperiale.
Tali manufatti, secondo i funzionari archeologi della soprintendenza sono risultati compatibili, per provenienza, con l’area dell’antico teatro romano, risalente al I secolo a.C., di Augusta Bagiennorum (ora comune di Bene Vagienna). Le accurate valutazioni da parte dei funzionari ministeriali delle soprintendenze di Torino, Alessandria, Asti e Cuneo che hanno dimostrato l’autenticità di tutti i beni posti in sequestro, in uno con gli elementi indiziari raccolti dai Carabinieri, hanno consentito alla Procura della Repubblica astigiana di sostenere l’ipotesi di una derivazione illecita conseguente a escavazione clandestina e la conseguente ricettazione.
L’intervento dei carabinieri ha permesso l’interruzione di un mercato clandestino che avrebbe fruttato oltre 120.000,00 euro, e la restituzione dei reperti recuperati, che rappresentano una importante testimonianza per il contesto archeologico piemontese, assicurandone da oggi una nuova pubblica fruizione. La restituzione odierna allo Stato italiano, costituisce un’ulteriore occasione di riflessione sulla particolare tutela che legge italiana riserva al patrimonio archeologico.
In occasione della loro restituzione, effettuata dal nucleo carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, ieri, 19 luglio, alle ore 16.30, tutti i reperti archeologici sono stati esposti al pubblico al Museo Civico di Archeologia Storia e Arte a Palazzo Traversa di Bra, in una cerimonia presenziata anche dal Soprintendente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, con la partecipazione dell’Arma territoriale e dell’amministrazione
comunale di Bra.
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