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LA CAMPAGNA

Una "manovra" che può salvare la vita in caso di soffocamento: ecco come intervenire

In piazza Castello l'iniziativa della Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica in collaborazione con la Pediatria d’Urgenza dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, per imparare a intervenire tempestivamente

Si chiama “Una manovra per la vita” ed è l’iniziativa - promossa dalla Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica in collaborazione con la Pediatria d’Urgenza dell’Ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino e la Croce Verde Torino che insegna come intervenire in caso di emergenza per via di un soffocamento o per l'inalazione di corpi estranei: un fenomeno generato dall’ostruzione completa delle vie aeree che provoca ogni anno la morte di circa 30 bambini in Italia.

Nei tre stand di piazza Castello – allestiti da ospedale Infantile Regina Margherita, e da Croce Verde Torino – gli operatori si sono messi a disposizione dei cittadini per spiegare come eseguire la manovra di disostruzione delle vie aeree in caso di inalazione dei corpi estranei, con alcune prove pratiche realizzate con l’ausilio di manichini pediatrici. «Quando c’è ostruzione completa - spiega la dottoressa Claudia Bondone, segretario nazionale Simeup e Direttore della Pediatria d’urgenza dell’Ospedale Infantile Regina Margherita - i tempi d’azione sono davvero limitati e se si agisce immediatamente, le possibilità di salvare il bambino crescono in modo notevole».

«Ecco perché è opportuno che la manovra di disostruzione da corpo estraneo delle vie aeree sia conosciuta da quanta più gente possibile» sottolinea il direttore sanitario della Croce Verde di Torino, Antonio Urbino.  Ed è questo il motivo per cui è nata “Una Manovra per La Vita” presente in più di 40 piazze italiane per il quindicesimo anno consecutivo.

Quest’anno a Torino, in collaborazione con la Fondazione Terres Des Hommes Italia, la manifestazione ha rappresentato anche l'occasione per diffondere nella popolazione un altro importante messaggio: la prevenzione della Shaken Baby Syndrome o “sindrome dello scuotimento”. La Shaken Baby Syndrome è una grave forma di maltrattamento, ancora poco conosciuta, che si verifica quando il neonato viene scosso violentemente dal caregiver, come reazione al suo pianto inconsolabile. Secondo i dati della recente indagine “Non scuoterlo!” realizzata da Terres des Hommes in collaborazione con la Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento all’Infanzia, la Shaken Baby Syndrome in oltre il 50% dei casi provoca danni permanenti al bambino e nel 9.4% dei casi porta al coma o alla morte. Informare e far conoscere i rischi e le conseguenze di una delle “manovre consolatorie” più frequenti del pianto dei bambini rimane la principale arma di prevenzione rivolgendosi in particolare ai genitori ed a chiunque si occupi, a vario titolo, dei bambini, specie quelli fra gli 0 e i 2 anni di vita.

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