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L'evento
23 Maggio 2024 - 12:56
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Venerdì 24 maggio alle ore 14.30, presso l'Archivio di Stato di Torino, si terrà un importante convegno dal titolo 'Monte Bianco: la montagna senza confini'. L'evento, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Torino, dall'Archivio di Stato di Torino e dalla SIOI Piemonte e Valle d’Aosta, sarà dedicato alla presentazione del volume omonimo curato da Roberto Louvin e Michele Vellano, edito da Wolters Kluwer nel 2024.
Il convegno offrirà un'importante occasione per discutere le riflessioni proposte dagli autori del volume riguardo alla disputa territoriale che da tempo contrappone Italia e Francia sulla definizione del confine sulla vetta del Monte Bianco, la montagna più alta d’Europa, il cui massiccio si trova in parte in Valle d’Aosta e in parte nella regione francese dell’Alta Savoia. Il volume, frutto della collaborazione di studiosi italiani e francesi, si propone di fornire una chiara e precisa ricostruzione dei fatti e delle fonti rilevanti per comprendere appieno la controversia.

Fonte Skyway Monte Bianco
La questione dei confini tra Italia e Francia riguardante il massiccio del Monte Bianco è lunga e articolata. Tale problematica emerse per la prima volta durante l'epoca napoleonica, poiché in precedenza l'intero massiccio era incluso nel Regno di Sardegna dei Savoia. Con le vittorie del generale francese Napoleone Bonaparte, i Savoia furono costretti a cedere numerosi territori di confine alla Francia, tra cui la regione omonima. Queste cessioni furono formalizzate nel trattato di Cherasco del 1796, il quale delineava confini piuttosto vaghi per le cime più elevate del massiccio, seguendo le linee delle creste militari, considerate dagli eserciti dell'epoca, invece delle linee naturali.
Con la Restaurazione, le conquiste napoleoniche vennero annullate e la Savoia fu restituita al Regno di Sardegna. I Savoia stabilirono allora un confine lungo il massiccio del Monte Bianco per demarcare l'interno tra il ducato d'Aosta e il ducato di Savoia. Questo confine passava esattamente sulla vetta del Monte Bianco, dividendola a metà, e fu successivamente utilizzato come delimitazione tra Italia e Francia qualche decennio dopo. Nel 1860, infatti, venne siglato il trattato di Torino, con il quale Vittorio Emanuele II cedette alcuni territori di confine alla Francia in ricompensa per l'assistenza militare ricevuta durante la seconda guerra d'indipendenza, con la quale i Savoia conquistarono la Lombardia dagli austriaci.
L'attuale disputa territoriale ha origine proprio in quel periodo: l'Italia considera oggi come confine italo-francese quello delineato dal trattato di Torino, che spartisce la vetta del Monte Bianco tra Italia e Francia. Tuttavia, alcuni anni dopo, l'esercito francese produsse una propria mappa geografica del massiccio, includendo la cima del Monte Bianco in territorio francese, cartografia che fu successivamente adottata anche dalla cartografia civile e utilizzata per risolvere un ulteriore contenzioso territoriale interno alla Francia dopo la Seconda guerra mondiale. Nelle convenzioni territoriali ratificate dalle Nazioni Unite al termine del conflitto, tuttavia, fu rispettato il trattato di Torino, mantenendo la frontiera che attraversava la cima del Monte Bianco.
Il volume sottolinea come il Monte Bianco rappresenti non solo un luogo di confine, ma anche un simbolo dell'identità europea e un bene comune dell'intera umanità. In un contesto di cambiamenti climatici e sfide ambientali sempre più pressanti, si evidenzia la necessità di un'azione congiunta da parte delle autorità locali, regionali e statali per proteggere questo prezioso patrimonio naturale, paesaggistico e culturale.
Il convegno si propone di esplorare le possibilità di superare la disputa sui confini tra Italia e Francia, riconoscendo il Monte Bianco come un luogo di identità condivisa e cooperazione europea. L'opera suggerisce l'iscrizione del Monte Bianco nella lista dei siti Unesco e l'attribuzione del Marchio del patrimonio europeo alla sua vetta come possibili passi per suggellare un approccio di collaborazione e riconciliazione. La visione di un Monte Bianco come montagna senza confini rappresenta un'opportunità per rafforzare legami e identità comuni, oltrepassando le divisioni territoriali e promuovendo un futuro di collaborazione e armonia.
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