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ARTE & PERFORMANCE

“The Age of Remedy”: al PAV un rituale artistico per cambiare il modo in cui mangiamo

Una performance collettiva di Tiziana Pers, a cura di olga gambari e promossa dalla Fondazione Garuzzo, trasforma il pasto in un atto di consapevolezza

“The Age of Remedy”: al PAV un rituale artistico per cambiare il modo in cui mangiamo

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Un pasto condiviso per interrogarsi sul nostro rapporto con il cibo, con gli animali, con la Terra. Questo il cuore di “The Age of Remedy”, la performance ideata da Tiziana Pers che giovedì 12 giugno alle ore 19.30 prenderà vita nel cortile del PAV - Parco Arte Vivente di Torino, sotto il cielo e tra le mura di uno dei centri sperimentali più attenti all’arte contemporanea e alle sue connessioni con l’ambiente. A sostenere l’iniziativa, la Fondazione Garuzzo, già promotrice di progetti che mettono in dialogo etica e creatività, insieme a RAVE East Village Artist Residency e al Vigne Museum.

La performance segna l’avvio pubblico del progetto “The Age of Remedy”, che si sviluppa attraverso oggetti performativi: piatti d’artista in coppia, uno fondo e uno piano, numerati e firmati. Oggetti d’uso quotidiano trasformati in strumenti di riflessione. Chi li riceve, infatti, si impegna firmando un contratto a non consumare carne, pesce o derivati animali su quei piatti. Non si tratta di una conversione alimentare imposta, ma di un invito a interrogarsi, in modo libero, sul gesto quotidiano del mangiare.

Durante la serata, dodici performer attiveranno il progetto con un pasto rituale, ma l’intero pubblico sarà coinvolto nella condivisione del medesimo cibo, in un atto non antropocentrico, aperto al senso della cura e della coesistenza. I piatti contengono immagini potenti: l’occhio di un coniglio salvato dall’artista e una scritta che è un appello diretto a chi guarda – “THE AGE OF REMEDY IS NOW. REVOLUTION IS ON YOUR PLATE” – insieme a un numero simbolico, 7.781.533.400, che rappresenta la popolazione mondiale stimata nel maggio 2020, quando l’opera è stata concepita, durante il primo lockdown.

La partecipazione, però, non è solo osservazione. L’artista, la curatrice olga gambari, lo staff del PAV e della Fondazione Garuzzo cucineranno per i presenti. Un gesto semplice, ma potente: nessuna delega, solo responsabilità condivisa. Anche il vino, Livio Felluga, è stato scelto con attenzione: proviene dalla terra friulana di Pers ed è privo di derivati animali. Il progetto affonda le sue radici in un momento intimo: la firma del primo contratto tra l’artista e il figlio Ivan, nei prati del RAVE Residency, tra animali salvati dal macello. Ora, per la prima volta, questo gesto privato si apre al pubblico, diventando collettivo e universale.

“The Age of Remedy” chiude idealmente il ciclo espositivo “Dialoghi e Altri Sguardi. Il Tempo della Comunanza”, curato dalla Fondazione Garuzzo e ospitato a Saluzzo nel 2024. L’ingresso all’evento è gratuito e aperto a tutte e tutti, senza bisogno di registrazione.

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