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Tonnellate di rifiuti nell’ex Firsat, una bomba ecologica a Moncalieri

La fabbrica è abbandonata ormai da decenni all’incuria e al degrado

Abbandonata da decenni all’incuria e al degrado, spesso rifugio per disperati e teatro di incendi, discarica a cielo aperto sequestrata dai carabinieri del Noe nell’agosto del 2022 su ordine della Procura perché - potenzialmente e nei fatti - a rischio di disastro ambientale.

Una bomba ecologica di 10mila metri quadrati e mille tonnellate di rifiuti stimati, tra plastiche bruciate, carcasse d’auto, rifiuti elettrici ed elettronici, scarti da demolizione e oli esausti, che attende di essere ripulita e, magari, riconvertita.
Una storia lunga e complicata, quella dell’ex Firsat di strada Vignotto, a Moncalieri, nel cuore di Borgo San Pietro. Una storia che risale alla fine degli anni ‘90 quando la fabbrica, ove si producevano radiatori per auto, entrò in crisi e chiuse i battenti e la proprietà, poco a poco, se ne disinteressò lasciandola andare alla mercé del tempo. Negli anni successivi l’ex area industriale è assurta spesso e volentieri agli onori delle cronache per gli innumerevoli incendi, i problemi di matrice ambientale, essendo divenuta luogo prediletto per abbandonare rifiuti (vi si entrava anche in macchina grazie ai grandi pertugi nelle recinzioni) e il continuo via vai di gente poco raccomandabile. Problemi tanto sentiti dai residenti quanto dal Comitato di borgata per via della vicinanza alla scuola dell’infanzia Giramondo, alla primaria Montessori e ai campi da calcio. Non ultimo, vicino alla sponda sinistra del Sangone dove Aipo (l’Agenzia interregionale per il Po) deve realizzare il nuovo argine sul torrente per mettere in sicurezza borgata e città da potenziali rischi idrogeologici.

Eppure qualcosa si muove. Qui, dopo l’ordinanza del Comune che chiedeva ai proprietari dell’area la pulizia e il ripristino dello stato dei luoghi e i seguenti ricorsi al Tar, il Demanio (perdente) ha avviato a sue spese le operazioni preliminari di rimozione dei rifiuti sull’area pubblica di sua proprietà. Resta aperta la partita sulla parte privata, sede del deposito incontrollato di rifiuti e di proprietà della Firsat Srl in liquidazione e della Sviluppo Industriale Srl. Entrambe inadempienti, non intendono accollarsi le spese di pulizia tanto da far intervenire come sostituto il Comune che sborserà di tasca propria 750mila euro. Di questi giorni il Covar 14 ha approvato il progetto esecutivo mentre, in un secondo momento, verrà attivata la procedura per il recupero delle somme anticipate.

Intanto l’ex complesso industriale, inserito tra l’altro nella lista dei siti orfani della Regione Piemonte - ossia siti potenzialmente contaminati per i quali non è stato possibile individuare i responsabili o, se individuati, non hanno provveduto ad attuare interventi - nonostante i sigilli continua a ad essere scenario di atti illeciti. L’ultimo, l’incendio del 18 novembre 2022. Tutto in attesa di una diversa destinazione che ancora, non si sa quale potrà essere.

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