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L'evento

Sono pupazzi oppure persone? Ecco le sculture che raccontano la vita degli ultimi

L'espressione dell'umanità nascosta: CLOveCHARD e la sua rappresentazione dei senzatetto

Da lontano sembrano due donne abbracciate, con gattino al seguito. Sedute su una panchina. Con due (finti) sacchi della spazzatura da usare come cuscino. E’ da vicino, però, che la situazione cambia: quelle che sembrano due persone sono in realtà due pupazzoni.

Una delle tante opere della mostra che da questa mattina, in piazza Carlo Felice, affronta il tema dei senzatetto. Si chiama “CLOveCHARD” ed è il terzo evento dedicato al mondo degli invisibili.

La mostra, inaugurata nelle scorse ore, è allestita presso il giardino Sambuy di fronte alla stazione ferroviaria Torino Porta Nuova. Fino a mercoledì 15 novembre, con orario 8-20 ad ingresso gratuito, si potrà curiosare sulle opere esposte dal Caus Centro Arti Umoristiche e Satiriche, con la collaborazione di 14 scultori che per l’occasione hanno realizzato altrettante opere polimateriche tridimensionali.

C’è di tutto e di più: c’è un uomo con un cane, un senzatetto che dorme su una panchina, un altro chino su se stesso. Sculture ma anche rappresentazioni di una realtà che vediamo con i nostri occhi praticamente tutti i giorni. La mostra-evento avrà parallelamente una sezione dedicata alla poesia con testi realizzati da 22 poeti e stampati su foglietti per essere distribuiti gratuitamente al pubblico.

Tutte le opere sono realizzate in cartone, carta, plastica, legno, stoffa, lana, ovvero i materiali usati dai senzatetto, e sono quindi soggette a deterioramento per evidenziare la condizione di forte disagio dei clochard.

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