l'editoriale
Cerca
20 Febbraio 2022 - 07:40
«Vi voglio bene, pregate per me». Chiaro e tondo. Il piccolo strappo al protocollo e al breve canovaccio del primo discorso ai fedeli riuniti alla Consolata, confermata la nomina ma non ancora ricevuto l’incarico ufficiale, arriva come un conforto dall’altare della cattedrale da cui Roberto Repole accoglie la nomina a 95esimo arcivescovo di Torino.
«Può essere merito solo dello Spirito Santo, non me lo spiego altrimenti» confesserà agli amici più cari nel pieno della burrasca di abbracci e congratulazioni che seguono l’annuncio dell’arcivescovo Cesare Nosiglia. Prima col suo predecessore emerito, cardinale Severino Poletto e poi con tutti gli ordinati e laici che aspettavano ormai da mesi la scelta di Papa Francesco. Decisione che è caduta su un “prete giovane” e un teologo altrettanto aperto alle mozioni più urgenti della società di oggi. Classe 1967, Roberto Repole. Un sacerdote che diceva messa a Mirafiori e Santa Rita, oltre ad ammettere di tifare il Torino e suonare anche la chitarra, non senza confessare d’aver provato quel minimo d’ansia all’idea di farsi carico della Chiesa di Torino e Susa. Ma anche l’esperto di dottrina pronto per la popolarità di un nostrano Hans Küng.
L’eredità che gli lascia dopo più di undici anni monsignor Cesare Nosiglia. Politiche sociali comprese. «Sicuramente sarà in grado di farsene carico, credetemi» ammette sorridendo l’arcivescovo reggente, avviandosi a salutare ogni ordine e grado dell’Arcidiocesi che, con molta probabilità, celebrerà il passaggio di consegne ufficiali nella Pasqua.
«Ho il cuore colmo di emozione» dichiara davanti al primo salmo di Davide ancora aperto sul leggio, Repole. «La mia nomina ad arcivescovo di Torino e vescovo di Susa non può essere semplicemente un’opera umana. Nella fede la leggo come l’opera della fantasia e dell’estro dello Spirito. E vivo sicuro che come la mano di Dio non mi ha mai abbandonato in questi anni e come anzi la sua presenza si è fatta con il tempo sempre più intensa, così continuerà ad affiancare i miei passi» ha sottolineato il prossimo titolare di San Giovanni. «Ho il cuore colmo di emozione - aggiunge -. La mia nomina ad arcivescovo di Torino e vescovo di Susa era del tutto imprevedibile». Ed eccolo scendere tra gli inginocchiatoi per chiedere «come è andata» agli amici, accogliere un quasi inopportuno augurio di «buona fortuna» anziché solidità nella fede. Ma che fare? L’emozione è tanta fino a farlo fuggire in automobile dal cortile della Consolata. «Non me ne vorranno i giornalisti, ma ho già precisato che non parlerò a margine» chiarisce subito l’uomo che quasi nessuno s’aspettava partecipasse al rituale cittadino che, da sempre alle spalle di Porta Palazzo e nel cuore della cittadella dei santi sociali ,proclama il nuovo arcivescovo. «Sono certo di non aver mai cercato in alcun modo un ministero come quello che oggi mi viene affidato. E poi ho la grande grazia di dover servire due Chiese che conosco, pur in modo evidentemente diverso. La Chiesa di Torino è la mia Chiesa, tanto amata. È qui che ho ricevuto il dono più bello di tutti, quello della fede, quello della compagnia di Cristo. La Chiesa di Susa ho avuto modo di conoscerla invece soprattutto attraverso diversi incontri di formazione e di ritiro dei preti. Ne ho sempre raccolto la sensazione di una comunità in cui, con semplicità, si serve il Signore e ci si vuole bene» Per Repole le Chiese di Torino e di Susa «non hanno solo un glorioso passato, hanno un presente e tale presente può essere stimolante e avvincente. Ciò che offriamo è la straripante bellezza del Vangelo, che può generare senso di vita per i più giovani, sollievo e compagnia per i più anziani, vicinanza e cura per i malati, accoglienza ospitale per tutti i poveri e gli emarginati».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..