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Profondo Giallo
09 Giugno 2023 - 07:00
Sant’Antimo, una tranquilla cittadina alle porte di Napoli, è stata sconvolta da un tragico duplice omicidio di natura familiare. Luigi Cammisa, 29 anni e Maria Brigida Pesacane, 24 anni, cognati tra loro, sono stati brutalmente ammazzati a colpi di arma da fuoco. Fin dalle prime fasi delle indagini, i sospetti si sono concentrati su Raffaele Caiazzo, 44 anni, il suocero delle vittime. Lo sparatore, oggetto di una caccia all’uomo che ha coinvolto anche un elicottero dell’Arma, si è poi consegnato ai carabinieri presso la caserma di Gricignano d’Aversa, alcune ore dopo il crimine. Le due vittime sono state uccise in luoghi diversi, forse un depistaggio per far pensare a due killer diversi. I carabinieri della compagnia di Giugliano sono intervenuti inizialmente in piazzetta Sant’Antonio, dopo aver ricevuto una segnalazione: «Qualcuno ha sparato».
I due cadaveri
Sul terreno giaceva il cadavere di Cammisa, raggiunto da numerosi proiettili. Attorno a lui, erano ancora visibili gli addobbi della recente festa celebrativa per la vittoria del campionato di calcio del Napoli. Nel frattempo, gli investigatori hanno rapidamente indirizzato le loro attenzioni verso un appartamento situato in via Caruso, una stradina stretta e isolata, dove hanno fatto una seconda macabra scoperta. All’interno dell’abitazione si trovava il corpo senza vita di Maria Brigida Pesacane, che è stata uccisa sotto gli occhi dei suoi figli di 2 e 4 anni. Dopo la scoperta di questo duplice omicidio e i primi interrogatori dei testimoni, le forze dell’ordine hanno dato il via ad una caccia all’uomo senza risparmio di mezzi e di uomini.
L’assassino
In poche ore, le indagini hanno portato a identificare Raffaele Caiazzo come il principale sospettato di questo efferato duplice delitto. Caiazzo, 44 anni, è il suocero di entrambe le vittime, e gli inquirenti lo ritengono responsabile della mattanza. Le indagini, condotte con grande rapidità dai carabinieri e coordinate dalla procura di Napoli Nord, si sono rapidamente concentrate sulla pista del movente passionale all’interno del nucleo parentale. Diverse persone presenti sul luogo del crimine sono state ascoltate, e hanno fornito elementi cruciali che, attentamente analizzati dagli investigatori, hanno contribuito a delineare rapidamente il contesto dell’orrendo delitto.
Le autorità hanno acquisito anche alcuni video di telecamere di sorveglianza presenti nella zona, che potrebbero rivelarsi utili per ricostruire la dinamica dei fatti
Scene strazianti
Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno faticato non poco a tenere a distanza i familiari e gli amici di Cammisa, che sono giunti in gran numero sul luogo del crimine. Le urla strazianti delle donne hanno accompagnato le operazioni di trasferimento della salma presso l’obitorio. Le autorità hanno acquisito anche alcuni video di telecamere di sorveglianza presenti nella zona, che potrebbero rivelarsi utili per ricostruire la dinamica dei fatti.
Il paese di Giulia
C’ è da sottolineare, infine, che Sant’Antimo è il paese nativo di Giulia Tramontano, la giovane che è stata uccisa dal suo compagno a Senago, in provincia di Milano, e quest’episodio aveva scosso profondamente l’intera comunità. Proprio la sera del giorno della mattanza, nel comune alle porte di Napoli, era prevista una fiaccolata per commemorare Giulia Tramontano. La manifestazione è stata poi confermata: «Un triste e angosciante ricordo - ha dichiarato il sindaco Massimo Buonanno -, che si unisce all’attuale dolore e sconcerto causato dal duplice omicidio che ha avvolto e avvolge l’intera comunità di Sant’Antimo in un clima di lutto e di profonda riflessione sulla fragilità delle nostre famiglie».
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