l'editoriale
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17 Marzo 2022 - 08:10
Tragedia sfiorata per un soffio in via Domodossola 36. Due enormi gradini di pietra sono crollati trascinando con loro il piccolo Stefano Precuanu, 13 anni, centrocampista delle giovanili della Juventus che ieri mattina intorno alle otto, mentre stava andando a scuola, ha rischiato di vedere la sua carriera distrutta per sempre. Sotto i suoi piedi le “lose” di marmo si sono sgretolate e il giovanissimo ha fatto un volo di ben tre metri, atterrando miracolosamente in piedi senza gravi conseguenze. È stato comunque trasportato al Maria Vittoria per accertamenti, mentre i residenti del palazzo di quattro piani, non potendo utilizzare la scala, sono stati fatti uscire dalle finestre dai vigili del fuoco, intervenuti tempestivamente sul posto.
LO SPAVENTO «Stavo facendo colazione con mia figlia Giuseppina quando ho sentito un rumore forte e la voce di Stefano che mi chiamava: “mamma, mamma”. Ho appena parlato con i medici e per fortuna mio figlio sta bene» spiega la mamma del calciatore, Laura Precuanu, rimasta davanti al suo palazzo, mentre il figlio è stato ricoverato in pediatria, accompagnato dal papà. «Nessuna frattura né lesioni interne» il referto dell’Asl che ha effettuato le analisi sul corpo della giovane promessa bianconera che potrà presto tornare in campo. Lo conferma anche la Juventus.
GLI SFOLLATI Insieme alla mamma Laura, sul marciapiede di via Domodossola, ieri mattina c’erano le altre famiglie del condominio, vigili urbani e personale del Comune al lavoro per trovare sistemazioni alternative ai condomini che, a causa del crollo, non sono più potuti rientrare nei loro appartamenti. In totale sono quattro le famiglie sfollate, praticamente l’intero palazzo tranne il piano terra. Alcune persone sono state accolte in hotel, altre da amici e parenti. Hanno riempito borsoni e trolley e sono partite, chi in macchina e chi a piedi, senza sapere quando potranno tornare a casa loro. «Ci hanno detto che dovremo stare fuori per quindici giorni - spiega Alberto, residente al terzo piano -, io andrò in un albergo che il Comune ha messo a disposizione».
PROBLEMI STRUTTURALI All’ingresso spuntano le macerie dei gradini in pietra bianca crollati dalla rampa, cinte da nastri bianchi e rossi, e un cartello posto alla base della scala con su scritto: “Divieto di accesso”. «C’è stato un cedimento, il ragazzo di 13 anni per fortuna si è infortunato in maniera lieve, e i vigili del fuoco hanno fatto uscire tutti i condomini dalle finestre» rassicura i passanti e i curiosi la pattuglia della polizia locale della Circoscrizione 4 San Donato, intenta a coordinare le operazioni per tutta la mattina.
Sul posto anche l’amministratore del condominio Fabrizio Brun: «Non sappiamo ancora quando la scala potrà essere messa in sicurezza - spiega Brun, alquanto sorpreso dell’accaduto -, non si era mai verificato nulla di simile prima d’ora in questo palazzo». Guardando la facciata però appare evidente che l’edificio necessiti di un intervento di ristrutturazione, come dimostrano i bordi dei balconi visibilmente sbrecciati. «Questo condominio avrà 70 anni - sottolinea l’amministratore -, se non c’è la volontà di risistemarlo da parte dei condomini io non posso farci molto».
LE REAZIONI Ad assistere alla scena, davanti al civico 36, sono accorsi anche alcuni abitanti del quartiere Parella. «In passato erano già caduti i calcinacci, questa volta poteva davvero scapparci il morto» afferma Zaira Zucconelli, residente in zona. «Perché non si è fatto un intervento di ristrutturazione prima di arrivare fino a questo punto?» si domanda Federica Fulco, presidente del comitato TorinoinMovimento. «Questo quartiere - aggiunge - sta cadendo a pezzi».
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