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La protesta

Furti a raffica e insicurezza: perchè gli studenti del liceo Passoni non sono entrati in classe

Una parte degli alunni ha manifestato stamattina davanti alla sede di via della Cittadella e poi in piazza Arbarello

Si erano organizzati con tanto di comunicato stampa per spiegare nel dettaglio le loro ragioni. Poi ne hanno aggiunte altre, dalla mancanza di sicurezza ai problemi con l'inclusività e le gite: «Il succo è che siamo stanchi di segnalare i problemi e vedere che non vengono risolti» protestano gli studenti del liceo artistico Passoni che stamattina hanno manifestato prima davanti alla sede di via della Cittadella e poi in piazza Arbarello.

«Noi studenti oggi scioperiamo perchè siamo stanchi del sistema scolastico con cui conviviamo ogni giorno, un sistema da cui ci sentiamo oppressi e sfiancati - si sfogano questi circa cento ragazzi - Siamo demoralizzati perchè i problemi non si risolvono ma peggiorano: vogliamo che il nostro diritto allo studio sia garantito».

Poi partono con l'elenco delle difficoltà, a partire dalla suddivisione su quattro plessi, la mancanza di spazi adeguati e i i guasti nei servizi igienici. Poi le difficoltà con le gite, le barriere architettoniche e l'insufficienza di materiali didattici, visto che «siamo costretti a riutilizzare vecchie tavole di alunni passati per poter disegnare. E nel plesso di Cittadella manca la rete internet, tanto che i ragazzi di quinta rischiano di non poter svolgere le prove d’esame».

Uno dei problemi più sentiti è quello dei furti:«I ladri sono entrati 6 volte nel giro di un mese a causa di una sicurezza non garantita, dove gli allarmi antifurto non funzionano e dove gli infissi delle finestre sono rotte, portando anche al freddo nelle classi. Senza contare che la scuola non ha neanche le scale d'emergenza e durante le prove antincendio non si sente». Su questo primo punto replica la preside Antonella Accardi Benedettini, che stamattina è scesa dal suo ufficio per confrontarsi con gli studenti: «La loro è l'età delle proteste e lo capisco, il problema dell'allarme c'è ma lo risolviamo grazie alla disponibilità di insegnanti e collaboratori, che vanno nei punti critici e avvisano i ragazzi».

Gli studenti fanno notare anche che i ladri hanno forzato più volte le macchinette e di conseguenza la ditta si è rifiutata di ripararle o sostituirle: «Così non abbiamo nulla da mangiare e bere per ore». I ragazzi attaccano direttamente la dirigente: «Finora non abbiamo ottenuto risposte chiare. Neanche oggi non sono arrivate: ora vogliamo delle soluzioni concrete in tempi brevi».

Replica Accardi Benedettini: «Ho incontrato i rappresentanti in questi giorni, abbiamo creato un filo diretto fra mail e chat e io tengo pure dei convegni per portare la voce della scuola all'esterno. Eppure dicono che abbiamo problemi di comunicazione? Io sono sempre disponibile e presente. Le criticità ci sono ma la scuola non è allo sbando: stiamo prendendo provvedimenti su tanti fronti. Ieri c'è stato un sopralluogo di Città metropolitana e ho segnalato alcuni dei problemi citati anche dai ragazzi. Su altri non si può fare molto, come per la mancanza delle scale antincendio». Gli studenti chiedono investimenti, che potrebbero arrivare grazie al Pnrr: «Città metropolitana ha già investito 2 milioni di euro e il cantiere ancora in corso. Anzi, i ladri entrano proprio a causa dei ponteggi: le scuole sono "bombardate" dai furti proprio quando ci sono questi lavori, purtroppo».

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