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Nuovo ospedale alla Pellerina: giostrai e comitati in rivolta

Un primo momento di confronto pubblico sul nuovo ospedale Maria Vittoria si è svolto in una gremita sala consigliare della Circoscrizione 4, che si è riempita di un centinaio di cittadini contrari alla costruzione della nuova struttura sanitaria nell’area della Pellerina. Più precisamente, il nuovo Maria Vittoria potrebbe sorgere nella porzione di parco che ospita i giostrai. Un progetto in divenire, al vaglio della Regione Piemonte, osservato scrupolosamente dal comune e dall’amministrazione circoscrizionale che chiedono una conferenza socio-sanitaria cittadina.

L’attenzione sull’argomento è alta. Lo scontro con la politica è inevitabile per chi vive la Pellerina e abita in zona. A preoccupare, il consumo di suolo e l’impatto ambientale che il nuovo ospedale avrebbe su uno dei polmoni verdi più grandi di Torino. Spazio in cui non ci sarebbe più «un posto dove portare i bambini a giocare: le giostre - si sottolinea nel comunicato stampa del neo comitato “Salviamo la Pellerina” - e che perderebbe un luogo storico dove ogni anno si radunano i carri di Carnevale». I giostrai, se l’area del nuovo ospedale dovesse confermarsi la Pellerina, non sanno che fine faranno. «Si parla di 150 famiglie che lavorano - ha spiegato Marco della Ferrera, rappresentante dei giostrai - e non siamo stati considerati. Nessuno si oppone alle esigenze di salute, ma vogliamo sapere dove andremo».

L’allarme dei cittadini per un parco che potrebbe essere mangiato dalla cementificazione si concentra anche sul «forte rischio idrogeologico della zona». «La Pellerina è molto sfruttata dal punto di vista antropico - hanno fatto notare -. Non occorre ridurre il verde, ma serve implementarlo e migliorarlo». «Abbiamo grandi aree dismesse in città, come l’ex ThyssenKrupp». Riqualificare l’ex fabbrica per i cittadini sarebbe la soluzione migliore. Riconvertirebbe la zona e darebbe il via alla bonifica di un’area devastata. L’assessore alle Relazioni Sanitarie, Jacopo Rosatelli, concorda sull’evitare il consumo di suolo il «più possibile». «C’è un fattore tempo che costringe a una decisione rapida», ha chiarito. Per questo, la bonifica della ThyssenKrupp non rientra nel progetto. Al fianco dei cittadini il consigliere leghista Carlo Morando che ritiene opportuno «trovare soluzioni pragmatiche e praticabili» e avere «l’elenco dei luoghi alternativi alla Pellerina». «Siamo certi che gli attori coinvolti sapranno trarre indicazioni dagli studi svolti sulle diverse aree individuate» hanno concluso Raffaele Marascio e Luca Maggia (Fdi).

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