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Attacco anarchico a un ripetitore: ko le comunicazioni delle ambulanze [LE FOTO]

traliccio anarchici

Barcellona, Berlino e Torino. La notte scorsa le tre città sono state teatro di un’offensiva anarchica con ogni probabilità coordinata a livello internazionale. All’estero, sono finite nel mirino le ambasciate italiane. Qui, il ripetitore di strada Antica di Revigliasco, in località Torre Bert, che è stato messo fuori uso intorno alle 4. Un vero e proprio sabotaggio sulla cui matrice non ci sono dubbi, visto che gli autori hanno lasciato una grande scritta in vernice che è una vera e propria rivendicazione: «Fuori Alfredo Cospito dal 41bis». E nel pomeriggio, un volantino diffuso in libertà parlava di «fiamme liberatrici» in «azioni notturne».

Un’azione studiata a tavolino e con un bersaglio ben studiato. Torre Bert è il sito diventato famoso negli anni della Guerra Fredda, quando i fratelli torinesi Judica Cordiglia vi installarono un laboratorio radiofonico con il quale sarebbero riusciti a intercettare le trasmissioni sovietiche nello spazio, con tanto di voli umani finiti in tragedia prima di quello “ufficiale” di Gagarin. Il laboratorio oggi non esiste più ma la vocazione di quella parte della collina è rimasta: oggi vi si trova infatti un “antennone” utilizzato come ponte ripetitore da società private come Wind, Iren, Ativa, Rear ma anche da polizia stradale e, soprattutto, Croce Verde. La scorsa notte, ignoti hanno dato fuoco a oltre 2mila metri di cavi, non riuscendo a bruciare tutto il traliccio solo perché entrato in funzione il sistema antincendio. In più, hanno sfondato la porta blindata e hanno spento tutti i quadri elettrici. Poi, prima di andarsene, hanno lasciato la loro firma con una bomboletta spray viola.

Il sabotaggio ha causato alcune ripercussioni alle società che utilizzano il ripetitore. In particolare, la Croce Verde ha visto andare ko il sistema di comunicazione radio tra la centrale e le ambulanze. Per fortuna non ci sono state ripercussioni per i servizi di soccorso perché la radio è stato sostituita con i cellulari: un sistema “artigianale” che però ha consentito di effettuare tutti gli interventi senza ritardi.

A indagare su quanto avvenuto in collina sono i carabinieri, che come prima cosa hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Sul posto è intervenuta anche la scientifica per i rilievi del caso. E se al momento non paiono esserci dubbi sulla matrice del sabotaggio, si cercherà ora di capire se è in qualche modo collegato con quanto successo nella notte tra il 22 e il 23 dicembre in corso Bolzano, quando qualcuno tagliò le gomme a 17 ambulanze. Mezzi gestiti proprio dalla Croce Verde Torino.

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