La lettera dei genitori straziati dal dolore: «E’ stato un vile e atroce atto di violenza»
10 Febbraio 2023 - 07:02
Una lettera composta nei toni e nei contenuti, ma che non si esime dal denunciare la tragedia che ha coinvolto la loro famiglia e che ha rovinato la vita al figlio, Mauro Glorioso, siciliano di 24 anni. Un ragazzo venuto a Torino per studiare Medicina e oggi sospeso tra quella che potrebbe tornare ad essere una vita normale e la sedia a rotelle per tutta la sua esistenza. Ieri i genitori della “vittima dei Murazzi”, hanno voluto scrivere e diffondere una lettera di ringraziamento a tutta la città, ma senza cadere in un buonismo di maniera, perché il dramma che stanno vivendo non consente, almeno per il momento, alcun perdono. Carabinieri e giudici, scrivono i genitori di Mauro, «hanno fatto giustizia al vile e atroce atto di violenza che ha distrutto la vita di nostro figlio». La giustizia a cui si riferiscono i genitori è contenuta nell’indagine che ha saputo individuare (al di là della ovvia presunzione di innocenza) i responsabili di quell’atto sciagurato (il lancio della bicicletta), che è stato classificato come un tentato omicidio. “Vile” e “atroce”, perché gli stessi protagonisti di quell’azione sono poi fuggiti nell’oscurità senza curarsi se avessero provocato dei danni. Una fuga ancor più “vile” e “atroce” per il comportamento successivo, baldanzoso e irresponsabile e per non aver neppure preso in considerazione la possibilità di costituirsi. Al di là di tutto ciò i genitori di Mauro aggiungono: «Un grazie di cuore a Torino e a tutti i torinesi, agli amici, a chi non ci conosce, alle mamme e alla comunità parrocchiale della Crocetta che prega insieme a noi». Il pensiero poi va «agli amici e colleghi di Medicina di Mauro, perché ogni giorno sono qui con noi, dietro la porta della terapia intensiva a dare forza e per l’instancabile attività di sensibilizzazione e di ricerca della verità a questa ingiustizia». Un’ingiustizia ancestrale, racchiusa nel destino atroce di un ragazzo perbene, venuto a studiare in questa città e colpito a caso e senza perché, dalla violenza bruta di una gang di sbandati. Infine: «Un grazie di cuore all’Arma dei carabinieri e alla magistratura che hanno raccolto la fiducia della gioventù sana di questa città e che non ha mai smesso di starci vicino. A tutte le istituzioni, al sindaco e alla comunità Accademica che non hanno fatto mai mancare il loro appoggio. Un grazie particolare ai medici e a tutto il personale del Cto che, con serietà, preparazione e dedizione massima, stanno assistendo Mauro in questa lunga e dolorosa battaglia per la vita».
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